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Detenuto tenta l’evasione dal carcere ma sbaglia strada e finisce in Direzione

Pubblicato: 14/06/2024 11:47
Bari evasione carcere direzione

Una vicenda che farebbe ridere, se non fosse una cosa seria. La notizia arriva da Bari, dove un uomo detenuto nel carcere del capoluogo pugliese ha tentato una rocambolesca evasione. Il criminale distratto ha però sbagliato strada, finendo dritto dritto negli uffici della Direzione dell’istituto di pena e venendo così fermato.
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Il racconto della fallita evasione dal carcere di Bari

“Potrebbe essere una barzelletta la tentata evasione di un detenuto di origini marocchine che, mentre era ai passeggi, approfittando del fatto che l’agente addetto alla sorveglianza era stato dirottato all’accompagnamento di un altro detenuto in ospedale, si è prima arrampicato sul muro dei passeggi superandolo. – racconta il segretario generale del sindacato di polizia Sappe, Federico Pilagatti – Poi, sceso nell’intercinta, è riuscito a salire sul muro di cinta, e invece di fuggire ha sbagliato percorso per arrivare dritto negli uffici della Direzione, dove è stato bloccato”.

“Fortunatamente è finita bene, ma se il detenuto fosse riuscito a evadere e avesse fatto male a qualche cittadino, che ne avrebbe pagato le conseguenze? – si chiede polemicamente il sindacalista – Forse sarebbe stato aperto un fascicolo nei confronti dei poliziotti nonché dei vertici del carcere per non aver garantito la sicurezza del penitenziario, che versa in grave carenza di personale, e per aver distolto il poliziotto dal proprio posto di servizio”.

La denuncia del Sappe

“Il sindacato autonomo polizia penitenziaria ritiene invece che si dovrebbe aprire un fascicolo nei confronti di chi gestisce il servizio sanitario all’interno del carcere di Bari, in cui nonostante siano impiegate circa di una settantina di unità (tra medici, specialisti, tecnici, parasanitari) verrebbero violate in moltissime occasioni delle norme precise che prevedono l’uscita di detenuti dal carcere presso strutture ospedaliere solo in presenza di grave pericolo per i detenuti. Il Sappe si augura che la tentata evasione faccia aprire gli occhi a chi dovere, magistratura penale e di sorveglianza, poiché questi eventi critici creano allarme sociale. La polizia penitenziaria non è più disposta a fare da agnello sacrificale per le responsabilità di altri”, conclude Pilagatti.

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