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Bergamo, la storia surreale di Anna: “Mia sorella è morta da quasi due anni, ma per disdire il contratto della linea telefonica chiedono la sua firma”

Pubblicato: 18/07/2024 11:54

Una storia dolorosa e surreale da Canonica d’Adda, in provincia di Bergamo. La sorella di Anna Avogardo, Benedetta, è morta il 15 novembre 2022. Aveva solo 40 anni e ha lasciato una bambina di due anni e mezzo. Da allora, la famiglia Avogadro cerca di chiudere il contratto telefonico di Benedetta con Fastweb. Ma l’azienda continua a chiedere la firma della defunta.
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La mamma di Anna ricorda quel giorno tragico. “L’avevo sentita al mattino, nel pomeriggio mi dissero che non c’era più”. Il dolore è immenso e la burocrazia peggiora la situazione. Anna racconta con incredulità come, dopo aver inviato una pec con il certificato di morte di Benedetta, Fastweb continui a ignorare la richiesta di cessazione dell’utenza.
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Continuano ad arrivare le fatture

Ogni fattura che arriva rinnova il dolore. Dieci mesi dopo la prima richiesta, Fastweb continua a fatturare e ha passato la pratica al recupero crediti. L’insoluto è di 163,90 euro. Non è una questione di soldi, ma di principio e rispetto. La famiglia ha chiuso tutte le altre utenze di Benedetta senza problemi, ma con Fastweb è una battaglia infinita.

Ad aprile, Anna trova nella posta una comunicazione da Fastweb che reclama il mancato pagamento delle fatture di novembre e dicembre, emesse dopo la richiesta di chiusura del contratto. Contattato, il servizio clienti rassicura che è tutto risolto. Ma non è così. Continuano i solleciti di pagamento e Fastweb consiglia di sporgere un reclamo, procedura fatta due volte senza esito.

“Né cuore, né buonsenso”

L’operatrice del servizio clienti dice che la richiesta di cessazione deve venire dall‘account email di Benedetta. La famiglia non ha accesso a quell’email. “Mia sorella non c’è più e voi pretendete che sia lei a chiedervi di disdire il contratto? Devo richiamarla dall’aldilà per questo?” si sfoga Anna. Fastweb e Covisian Credit Management di Cuneo, la società di recupero crediti, insistono sulla necessità della firma di Benedetta.

Ogni sollecito è una pugnalata al cuore. “Anche Covisian sostiene che serve la firma in originale del defunto. Una cosa che non sta né in cielo né in terra”. Benedetta, una ragazza precisa e puntigliosa, non c’è più. La sua mamma la ricorda con dolcezza. In terra, insieme ai ricordi, ci sono faccende umane che si potrebbero risolvere con più buon senso e umanità. Fastweb, contattata il 16 luglio, non ha ancora fornito spiegazioni.

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Ultimo Aggiornamento: 18/07/2024 12:21