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Chiara Petrolini, parla l’ex fidanzato Samuel: “Vorrei organizzare i funerali e chiamare i miei figli Domenico e Angelo”

Pubblicato: 30/09/2024 09:28
Chiara Petrolini ex fidanzato

Il fidanzato di Chiara Petrolini, Samuel, papà dei due neonati trovati sepolti nel giardino della villetta di Traversetolo, parla per la prima volta della tragica vicenda che ha scosso l’Italia. Lo fa prima ai microfoni de Le Iene, raccontando il suo punto di vista, rispondendo alla domanda che molti si pongono: come è possibile che non si sia accorto di nulla? E poi accetta anche di farsi intervistare dal quotidiano Repubblica, rivelando anche i nomi che vorrebbe dare ai suoi due figli.
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L’intervista di Samuel a Repubblica

Il mio mondo è finito. – si sfoga Samuel rivelando il suo desiderio di organizzare i funerali dei figli che non ha mai conosciuto – Il giorno in cui i carabinieri mi hanno chiamato per interrogarmi, non riuscivo a capire se fosse reale o un film. Ho iniziato a piangere, ero sotto shock. Non avevo notato nulla di strano nel suo atteggiamento o nel suo corpo. Aveva una maschera. Una ragazza splendida e perfetta con tutti, compresi i suoi genitori. Lei mi ha riportato sulla strada giusta quando l’ho tradita. Poi si è comportata all’opposto, mi ha rovinato la vita”.

“Il 4 settembre mi ha mandato un messaggio di auguri per il mio compleanno e mi ha chiesto se volessi parlare con lei. – prosegue – Non le ho risposto, non l’ho più voluta sentire. Ci teneva al giudizio di tutti, infatti rigava dritto. Non c’era mai qualcosa fuori posto nella sua vita. Per il secondo bambino invece penso che l’abbia voluto fare. Avrà pensato che nessuno se ne era accorto, che non l’avrebbero scoperta e l’ha rifatto. Lei diceva di prendere la pillola, poi ho saputo che non lo faceva più, ma a me non ha mai detto nulla. Non mi sento pronto per avere figli, anche se mi piacciono molto i bambini”.

Se Chiara mi avesse parlato di queste gravidanze, li avrei tenuti tutti e due. Vorrei che il primo figlio, nato il 12 maggio 2023, si chiamasse Domenico perché è il nome del mio migliore amico. Il secondo, invece, Angelo. Perché grazie a questo bimbo ritrovato per primo sotto la terra del giardino abbiamo scoperto tutto questo orrore. È il nostro angelo. Non ci sono più sentimenti, si è spento tutto”, conclude il giovane comprensibilmente ancora sconvolto.

La relazione con Chiara e la scoperta della verità

Il giovane confessa a Le Iene di non aver mai notato nulla di strano nel comportamento della ragazza: “Chiara era normale, non cambiava mai né il corpo né i suoi atteggiamenti. Era una maschera”. Riguardo ai loro rapporti, spiega: “Non usavamo protezioni, lei mi diceva che prendeva la pillola. Non abbiamo mai parlato di bambini, neanche per scherzare”.

Il rapporto e il peso del giudizio

Ripercorrendo la loro relazione, il fidanzato racconta di un legame speciale: “Mi sono tatuato il suo nome sul polso, pensavo che fosse la persona giusta, quella che ti cambia. Poi, all’improvviso, è diventata la persona che potrebbe rovinarti la vita”. Sull’ipotesi che ha portato Chiara a nascondere le gravidanze, l’uomo avanza un’ipotesi: “L’ha fatto per il giudizio degli altri. Ci teneva molto a come la vedevano le altre persone”.

La scoperta scioccante

La tragica scoperta del primo neonato è avvenuta in circostanze surreali. “Il giorno che hanno trovato il bambino mi ha mandato un messaggio: ‘Hanno trovato un bambino in casa mia. Siamo scioccati’. Per me era tutto strano, non lo collegavi a lei”, confessa l’uomo. “Non volevo entrare nel merito per non rovinarle la vacanza, poi mi chiamano i carabinieri”.

Il dramma che ancora non trova una spiegazione

Nonostante il passare del tempo, il fidanzato di Chiara Petrolini ammette di non essere ancora riuscito a darsi una spiegazione: “Non riesco a spiegarmi come sia successo. Ho ristudiato tutto, ma non torna ancora”. Un dramma che lascia spazio a tanti interrogativi e poche certezze.

Le domande senza risposta

Il racconto del giovane lascia aperti molti punti oscuri, in particolare il perché delle scelte di Chiara e il suo stesso coinvolgimento nella vicenda. “Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro”, conclude con un tono di vuoto e incredulità. Un racconto che getta luce su una tragedia complessa, dove il dolore e l’incomprensione si mescolano in una realtà difficile da accettare.

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