Le terribili immagino provenienti da Valencia, con la città allagata e martoriata, le vittime e le moltissime persone che hanno perso i loro beni hanno fatto il giro del mondo e hanno commosso tutti, sollevando grandi discussioni.
Pochi hanno rilevato, però, che la città spagnola non è nuova a questo tipo di avvenimenti. Gli esperti hanno rilevato una situazione meteorologica mai vista prima, e ci sarà tempo per analizzare i dati. Va però detto che già nel 1957, proprio negli stessi luoghi vi fu una tremenda alluvione, che provocò 81 vittime ed enormi danni.
L’alluvione del 1957
Tra il 12 e il 14 ottobre 1957, Valencia fu teatro di una delle peggiori inondazioni della sua storia. La “gota fría”, un fenomeno meteorologico caratterizzato da forti piogge, colpì la città e le aree circostanti per tre giorni consecutivi, causando devastanti esondazioni del fiume Túria che portarono gravi conseguenze per la popolazione e l’economia locale.
Le prime piogge e le città colpite
Il sabato 12 ottobre le prime precipitazioni si abbatterono sul bacino del Túria e sulla città di Valencia. Dopo essersi attenuate durante la notte, ripresero con intensità la mattina successiva, colpendo le città di Chelva, Casinos e Ademuz con lievi allagamenti. La situazione precipitò quando la pioggia continuò a cadere senza sosta fino al 14 ottobre, facendo tracimare il fiume. Si stima che circa 300 milioni di metri cubi di acqua invasero Valencia, con effetti devastanti.
Danni e disagi a Valencia
Mentre alcune strade storiche della città sfuggirono ai danni, i quartieri a nord del fiume, come Zaidia e Campanar, subirono pesanti devastazioni. Nel quartiere di Marxalanes, alcune vie finirono sotto cinque metri d’acqua, e Natzaret, situato vicino al porto, rimase isolato. La città si ritrovò senza acqua potabile, gas ed elettricità; l’inondazione colpì circa il 75% delle attività commerciali e industriali. Furono distrutte 5.800 abitazioni e 3.500 famiglie rimasero senza casa, mentre il bilancio delle vittime fu drammatico: almeno 81 persone persero la vita.
I soccorsi e l’intervento governativo
Il governo locale di Murcia, Madrid e Barcellona offrì subito assistenza, mentre l’esercito spagnolo affiancò i servizi di emergenza per aiutare nella pulizia e nei soccorsi. Il grave allagamento delle strade principali, però, ostacolò l’arrivo dei soccorsi esterni. Il ministro spagnolo Luis Carrero Blanco, che si trovava a Barcellona per un incontro governativo, interruppe le riunioni e incaricò Vicente Mortes Alfonso di trovare alloggi temporanei per le famiglie sfollate. Pochi giorni dopo, il 24 ottobre, il dittatore Francisco Franco visitò la città promettendo fondi per la ricostruzione e assistenza immediata per le persone colpite.
Il Plan Sur: la risposta al disastro
A seguito del disastro, il 21 dicembre 1961, le Cortes Españolas approvarono il Plan Sur, una misura volta a prevenire future inondazioni deviando il corso del fiume Túria tre chilometri a sud di Valencia.
Nonostante le obiezioni dei comuni di Quart de Poblet e Mislata, situati a Ovest della città e direttamente interessati dal piano, i lavori iniziarono nel 1964 e si conclusero nel 1973, sancendo una trasformazione radicale del territorio per proteggere Valencia da nuove catastrofi naturali. Purtroppo, come dimostra la storia di questi giorni, nonostante quell’intervento la catastrofe si è ripetuta.