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Valencia, l’alluvione del 1957 che distrusse la città. Il precedente che fa pensare

Pubblicato: 01/11/2024 11:44

Le terribili immagino provenienti da Valencia, con la città allagata e martoriata, le vittime e le moltissime persone che hanno perso i loro beni hanno fatto il giro del mondo e hanno commosso tutti, sollevando grandi discussioni.

Pochi hanno rilevato, però, che la città spagnola non è nuova a questo tipo di avvenimenti. Gli esperti hanno rilevato una situazione meteorologica mai vista prima, e ci sarà tempo per analizzare i dati. Va però detto che già nel 1957, proprio negli stessi luoghi vi fu una tremenda alluvione, che provocò 81 vittime ed enormi danni.

L’alluvione del 1957

Tra il 12 e il 14 ottobre 1957, Valencia fu teatro di una delle peggiori inondazioni della sua storia. La “gota fría”, un fenomeno meteorologico caratterizzato da forti piogge, colpì la città e le aree circostanti per tre giorni consecutivi, causando devastanti esondazioni del fiume Túria che portarono gravi conseguenze per la popolazione e l’economia locale.

Le prime piogge e le città colpite

Il sabato 12 ottobre le prime precipitazioni si abbatterono sul bacino del Túria e sulla città di Valencia. Dopo essersi attenuate durante la notte, ripresero con intensità la mattina successiva, colpendo le città di Chelva, Casinos e Ademuz con lievi allagamenti. La situazione precipitò quando la pioggia continuò a cadere senza sosta fino al 14 ottobre, facendo tracimare il fiume. Si stima che circa 300 milioni di metri cubi di acqua invasero Valencia, con effetti devastanti.

Il disastro di questi giorni

Danni e disagi a Valencia

Mentre alcune strade storiche della città sfuggirono ai danni, i quartieri a nord del fiume, come Zaidia e Campanar, subirono pesanti devastazioni. Nel quartiere di Marxalanes, alcune vie finirono sotto cinque metri d’acqua, e Natzaret, situato vicino al porto, rimase isolato. La città si ritrovò senza acqua potabile, gas ed elettricità; l’inondazione colpì circa il 75% delle attività commerciali e industriali. Furono distrutte 5.800 abitazioni e 3.500 famiglie rimasero senza casa, mentre il bilancio delle vittime fu drammatico: almeno 81 persone persero la vita.

I soccorsi e l’intervento governativo

Il governo locale di Murcia, Madrid e Barcellona offrì subito assistenza, mentre l’esercito spagnolo affiancò i servizi di emergenza per aiutare nella pulizia e nei soccorsi. Il grave allagamento delle strade principali, però, ostacolò l’arrivo dei soccorsi esterni. Il ministro spagnolo Luis Carrero Blanco, che si trovava a Barcellona per un incontro governativo, interruppe le riunioni e incaricò Vicente Mortes Alfonso di trovare alloggi temporanei per le famiglie sfollate. Pochi giorni dopo, il 24 ottobre, il dittatore Francisco Franco visitò la città promettendo fondi per la ricostruzione e assistenza immediata per le persone colpite.

Il Plan Sur: la risposta al disastro

A seguito del disastro, il 21 dicembre 1961, le Cortes Españolas approvarono il Plan Sur, una misura volta a prevenire future inondazioni deviando il corso del fiume Túria tre chilometri a sud di Valencia.

Nonostante le obiezioni dei comuni di Quart de Poblet e Mislata, situati a Ovest della città e direttamente interessati dal piano, i lavori iniziarono nel 1964 e si conclusero nel 1973, sancendo una trasformazione radicale del territorio per proteggere Valencia da nuove catastrofi naturali. Purtroppo, come dimostra la storia di questi giorni, nonostante quell’intervento la catastrofe si è ripetuta.

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