Napoli – 10 novembre 2024 – Un’altra giovane vita spezzata a Napoli, un’altra tragedia che si consuma tra le strade della città. Arcangelo Correra, appena diciottenne, ha perso la vita per un colpo di pistola alla testa, sparato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, durante un “gioco” pericoloso tra amici. A premere il grilletto, accidentalmente, il suo amico e parente Renato Benedetto Caiafa, di 19 anni, che ha ricostruito tra le lacrime quegli attimi tragici negli uffici della Questura.
Seduto, distrutto, Caiafa racconta: “Non pensavo che fosse vera, non avevo mai visto una pistola prima. Stavamo giocando… ho capito tutto solo quando ho visto il sangue sul corpo di Arcangelo”. La confessione del giovane, disperato, è accompagnata dalla presenza della sua avvocata, Antonella Recano, che lo assiste ora in uno dei momenti più drammatici della sua vita. Caiafa si è presentato spontaneamente in questura e ha fatto ritrovare l’arma, una Beretta calibro 9.21, che è risultata detenuta illegalmente.
Un gioco finito in tragedia
Le prime indagini confermano la ricostruzione di quella tragica serata. Arcangelo Correra, in compagnia degli amici, si trovava in piazza Sedil Capuano. A un certo punto, qualcuno avrebbe trovato una pistola appoggiata su una gomma di un’auto. L’intento, raccontano, era solo quello di giocare, ma l’arma era vera e carica. Il colpo è partito all’improvviso, lasciando il giovane Correra senza scampo. Subito dopo, Caiafa ha cercato disperatamente di aiutare l’amico, trasportandolo in ospedale, ma per Arcangelo non c’è stato nulla da fare.
Napoli rosso sangue: tre giovani vite in 17 giorni
Questo evento sconvolge ancora una volta Napoli, che in soli 17 giorni ha visto cadere tre ragazzi in circostanze simili. Il clima di tensione e la facilità con cui armi illegali sembrano circolare tra i giovanissimi creano un quadro allarmante. Il questore di Napoli ha sottolineato la gravità della situazione, dichiarando: “Da soli non possiamo farcela. È troppo facile procurarsi una pistola”.
Il passato che ritorna: il legame con il fratello Luigi
La posizione di Caiafa ora è al vaglio del giudice per la convalida del fermo, con l’accusa di porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione. Il suo vissuto è segnato da un passato doloroso: il fratello Luigi fu ucciso nel 2020 durante un tentativo di rapina, colpito da un agente di polizia che reagì, secondo le sentenze, in modo legittimo. Questo legame familiare sembra quasi riportare in primo piano un destino infausto che continua a riproporsi in una spirale di violenza.
Gioventù bruciata e il futuro di Napoli
Questa ennesima vittima porta a riflettere su un’intera generazione, segnata da una precoce esposizione alla violenza e ad ambienti dove le armi sembrano un accessorio quasi banale. Giovani come Arcangelo, Luigi, e tanti altri finiscono tragicamente in una cronaca di sangue che lascia sgomenti.