
Alla vigilia della Festa dei Lavoratori, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein lancia un attacco frontale al governo guidato da Giorgia Meloni, denunciando quella che definisce una pericolosa disattenzione verso le questioni economiche più urgenti del Paese. In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Schlein mette al centro del dibattito politico il tema del lavoro povero e l’assenza di misure incisive su salari e costo dell’energia, due delle principali emergenze sociali italiane.
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Il lavoro non basta più a vivere
Schlein non usa mezzi termini: “Il governo si occupa di tutto tranne che dei veri problemi del Paese”. Una critica che trova fondamento, secondo la segretaria dem, nei dati diffusi da Eurostat, secondo cui il 9% dei lavoratori a tempo pieno in Italia si trova in condizione di povertà lavorativa. In altre parole, quasi un lavoratore su dieci, pur avendo un impiego stabile, non riesce ad arrivare a fine mese.
Un peggioramento che colpisce soprattutto i giovani, i più penalizzati dalla stagnazione salariale e dal caro vita. “Prendono stipendi insufficienti a provvedere alla vita quotidiana, figurarsi a costruire una famiglia”, osserva Schlein, richiamando l’urgenza di una risposta politica che metta davvero al centro le nuove generazioni.
Il paragone con Francia e Germania
Secondo la leader del PD, l’Italia paga trent’anni di politiche sbagliate. “Siamo l’unico Paese dell’OCSE in cui, negli ultimi tre decenni, il salario medio anziché crescere è diminuito del 3%”. Un dato ancora più allarmante se confrontato con l’andamento delle principali economie europee: “In Francia e Germania lo stesso salario è cresciuto di oltre il 30%”.
Un divario che, per Schlein, è indicativo non solo della debolezza dell’economia italiana, ma anche dell’incapacità del governo di affrontare strutturalmente la questione salariale. La crisi del potere d’acquisto, in Italia, è un fatto strutturale, che non si risolve con interventi spot o misure temporanee.
Imprese sotto pressione per il costo dell’energia
La segretaria dem punta il dito anche contro la gestione del caro bollette, altra emergenza vissuta tanto dalle famiglie quanto dalle imprese. “Stiamo girando per fabbriche e non c’è un solo imprenditore che non ci abbia posto come emergenza il costo dell’energia, che è il più alto d’Europa”. Un quadro che, secondo Schlein, testimonia il disallineamento del governo rispetto alle reali priorità del mondo produttivo.

A suo avviso, l’attuale esecutivo si limita a interventi di facciata, senza affrontare alla radice le sfide legate al caro energia e all’inflazione, che continuano a colpire duramente il tessuto sociale ed economico del Paese.
Un messaggio al governo e un impegno per il futuro
Il tono dell’intervista si fa ancora più deciso nel messaggio che Schlein rivolge direttamente all’esecutivo: “Se non si muovono a intervenire su salari e bollette, quando saremo al governo lo faremo noi”. Una dichiarazione che non è soltanto una promessa elettorale, ma un chiaro segnale politico che rilancia il Partito Democratico come forza alternativa a un governo percepito come distante dai bisogni concreti dei cittadini.
Schlein conclude con un apprezzamento implicito verso il presidente Sergio Mattarella, che a suo avviso “si dimostra come sempre in sintonia con le preoccupazioni degli italiani”. Una contrapposizione simbolica tra la figura del capo dello Stato e quella della premier, volta a sottolineare la distanza tra l’empatia istituzionale e la gestione governativa.