
Il 7 maggio 2025, 133 cardinali si riuniranno nella storica Cappella Sistina per eleggere il nuovo pontefice, dopo la scomparsa di Papa Francesco il 21 aprile. Tra i nomi emergenti, spicca quello di un “protetto” del pontificato di Bergoglio.
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A differenza delle precedenti elezioni papali, questo conclave sembra non avere un candidato dominante, riflettendo le fratture interne alla Chiesa cattolica. La composizione del collegio elettorale è più diversificata che mai, con rappresentanti provenienti da 71 paesi e una forte presenza di cardinali dall’Africa, Asia e America Latina.
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Le tensioni ereditate dal pontificato di Francesco e la scarsa conoscenza reciproca tra molti cardinali complicano la formazione di alleanze stabili. Secondo alcuni osservatori, questa frammentazione potrebbe allungare il conclave oltre i tre giorni, aprendo la strada a sorprese. Emerge ora un nuovo favorito, considerato vicino a Bergoglio.
Le scommesse sui favoriti
Nonostante l’assenza di un chiaro favorito, i bookmaker internazionali hanno già iniziato a proporre quote sui possibili successori di Papa Francesco. Il cardinale italiano Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato vaticano, guida la classifica con una quota di 3,50. Lo segue da vicino il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, noto per le sue posizioni progressiste e la vicinanza a Francesco, con una quota di 5-2. Tra gli altri nomi quotati ci sono il ghanese Peter Turkson (5-1) e l’italiano Matteo Zuppi (7).
Le scommesse non si limitano solo al nome del futuro papa, ma comprendono anche la sua nazionalità e il nome pontificale che sceglierà. Nomi come “Leo” e “Pius” sono tra i più gettonati. Nonostante le scommesse sul conclave siano vietate negli Stati Uniti, si stima che a livello globale siano stati già scommessi oltre 12 milioni di dollari.
L’Ascesa di Jean-Marc Aveline
Tra le figure meno quotate ma in crescita c’è quella di Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia. Nato nel 1958 a Sidi Bel Abbès, Algeria, da una famiglia pied-noir, Aveline ha vissuto l’esperienza dell’emigrazione e dell’emarginazione. Dopo una formazione teologica in Francia, ha fondato l’Istituto di Scienze e Teologia delle Religioni, promuovendo il dialogo interreligioso nel Mediterraneo.
Creato cardinale da Papa Francesco nel 2022, Aveline è visto come un “protetto” del pontefice argentino. La sua attenzione ai migranti e il dialogo tra culture fanno di lui un candidato di compromesso tra le varie correnti della Chiesa. Recentemente, la sua quota è scesa a 33, segnalando un crescente interesse attorno alla sua candidatura.