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Federica Mogherini fermata dalla polizia, blitz all’alba: la politica coinvolta in un’inchiesta bomba sui fondi UE

Pubblicato: 02/12/2025 13:28

L’ex Alta Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera e di Sicurezza, Federica Mogherini, si trova in stato di fermo, coinvolta in una vasta e complessa inchiesta per frode che sta scuotendo le fondamenta di prestigiose istituzioni europee.

La decisione, riportata dai media belgi, è giunta in seguito a perquisizioni mirate e alla raccolta di elementi probatori che hanno portato gli investigatori a focalizzare l’attenzione su presunte irregolarità nell’utilizzo di fondi UE. Le istituzioni al centro di questo scandalo sono il Collegio d’Europa, di cui la Mogherini è presidente, e il Servizio europeo per l’azione esterna (EEAS), il braccio diplomatico dell’Unione Europea. La data del 02 Dicembre 2025 segna un momento particolarmente delicato per la politica estera europea, con l’ex diplomatica ora oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.

Le perquisizioni e le ipotesi di reato

Le operazioni investigative hanno preso il via all’alba, con la polizia federale belga che ha eseguito una serie di perquisizioni in luoghi chiave. Queste includono la sede centrale dell’EEAS a Bruxelles, il campus del Collegio d’Europa a Bruges, e diverse abitazioni private riconducibili agli indagati. L’azione coordinata ha portato al sequestro di una quantità significativa di documentazione e all’esecuzione di tre fermi per interrogatori, tra cui quello della stessa Federica Mogherini. Le ipotesi di reato su cui si concentra l’attenzione della Procura europea (Eppo) sono di natura gravemente penale: frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi. Secondo le testimonianze raccolte, una decina di agenti in borghese sono entrati nella sede dell’EEAS poco dopo le 7:30 del mattino, evidenziando la meticolosità e la riservatezza con cui è stata condotta l’operazione.

L’accademia diplomatica europea al centro dell’indagine

L’inchiesta si concentra specificamente sul presunto utilizzo irregolare di fondi UE da parte dell’EEAS e del Collegio d’Europa nel biennio 2021 e 2022. Un elemento cruciale e sotto la lente degli investigatori è l’appalto relativo al finanziamento della nuova Accademia diplomatica europea. Questo programma, che prevede una formazione annuale per diplomatici, è finanziato direttamente dal Servizio diplomatico dell’UE (EEAS) e viene ospitato presso la sede del Collegio d’Europa a Bruges. Il nodo centrale dell’accusa verte sulla possibilità che il Collegio d’Europa o alcuni suoi alti rappresentanti abbiano avuto accesso anticipato a informazioni riservate riguardanti la gara d’appalto. Tale presunto vantaggio informativo avrebbe potuto compromettere la regolarità e la trasparenza del processo di aggiudicazione, favorendo il Collegio d’Europa a discapito di altri potenziali concorrenti.

L’acquisto immobiliare e la gara da 654.000 euro

Un altro aspetto particolarmente rilevante dell’indagine riguarda un acquisto immobiliare significativo effettuato dal Collegio d’Europa. Nel 2022, l’istituzione ha proceduto all’acquisto di un edificio a Bruges per un valore di 3,2 milioni di euro. Questa struttura era specificamente destinata a ospitare i partecipanti al programma dell’Accademia diplomatica europea. Ciò che ha sollevato i sospetti degli investigatori è la tempistica di tale acquisto. Esso è avvenuto in un momento immediatamente precedente al lancio di una gara d’appalto da parte dell’EEAS, una gara che è stata poi aggiudicata al Collegio d’Europa per un finanziamento di 654.000 euro. Gli inquirenti stanno lavorando per stabilire un nesso causale tra l’acquisto dell’immobile, la sua specifica destinazione d’uso e la successiva aggiudicazione del finanziamento. Si ipotizza che l’intera operazione possa celare un meccanismo di frode e un indebito vantaggio ottenuto attraverso informazioni privilegiate o accordi non trasparenti.

Il coordinamento internazionale delle autorità

L’importanza e la serietà dell’indagine sono sottolineate dal coinvolgimento di diverse autorità europee. All’operazione ha preso parte l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), l’ente che si occupa di investigare le frodi ai danni del bilancio dell’UE. L’azione complessiva è stata coordinata in maniera centrale dalla Procura europea (Eppo), l’organo indipendente dell’UE responsabile delle indagini e dell’azione penale per reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione. Questo coordinamento tra polizia federale belga, Olaf e Eppo evidenzia la dimensione transnazionale e la priorità assoluta che viene data a questo caso, data la sua potenziale ripercussione sulla credibilità e sulla trasparenza delle istituzioni europee di più alto livello, compresa l’ex Alta Rappresentante per la Politica estera, Federica Mogherini. Il quadro che emerge è quello di un’indagine che intende fare piena luce su ogni aspetto delle transazioni finanziarie contestate.

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