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“Bruciati vivi, insieme”. Muore a 10 anni accanto al papà: tragedia spaventosa, com’è successo

Pubblicato: 09/12/2025 17:51

La tragedia avvenuta in una roulotte in fiamme ha rivelato un dettaglio straziante: la piccola Esme Baker, 10 anni, era sveglia mentre l’incendio divampava. Un rogo che, secondo le prime conclusioni, potrebbe essere stato causato da un dispositivo elettronico difettoso, come un telefono o un tablet.

L’incidente, che ha portato alla morte di Esme e di suo padre Lee Baker, 48 anni, è stato dichiarato “accidentale e non determinato” dall’inchiesta ufficiale, che ha diffuso oggi gli esiti delle indagini aperte nei mesi scorsi.

Padre e figlia si trovavano in vacanza al Golden Beach Holiday Park, a Ingoldmells, nel Lincolnshire, quando intorno alle 3 del mattino del 5 aprile la roulotte ha preso fuoco, lasciando loro purtroppo nessuna possibilità di fuga.

Le squadre di emergenza sono arrivate poco prima delle 4, lavorando per ore insieme a polizia e vigili del fuoco per domare il rogo e mettere in sicurezza l’area, devastata dalle fiamme.

Le indagini condotte dalla Lincoln Coroner’s Court hanno rivelato che Lee aveva acquistato la roulotte solo pochi mesi prima, nel novembre precedente, e che trascorreva lì i fine settimana insieme alla figlia. Il medico legale Lindsey Tasker ha spiegato che, nonostante i due casi siano stati trattati insieme, le conclusioni sono state formalmente separate.

Un rapporto tossicologico ha riscontrato nel sangue di Lee un livello di alcol pari a 172 mg per 100 ml, più del doppio del limite legale per la guida. Tuttavia, il tribunale ha stabilito che non avrebbe comunque potuto essere considerato “ubriaco” al momento dei fatti.

Le autopsie hanno determinato che entrambi sono morti a causa dell’inalazione di prodotti della combustione. Il medico legale ha letto in aula una conclusione particolarmente dolorosa: «Purtroppo Esme era sveglia e respirava mentre veniva esposta all’incendio, ma sarebbe stata rapidamente sopraffatta».

I vigili del fuoco del Lincolnshire hanno confermato la natura accidentale del rogo, pur senza riuscire a identificarne con certezza l’origine, a causa dei danni ingenti. L’inchiesta indica come possibile causa il malfunzionamento di un tablet trovato nella stanza di Esme, ancora collegato a un cavo di ricarica.

Nello stesso punto è stato rinvenuto anche un telefono cellulare, ma molti degli oggetti personali sono stati completamente consumati dalle fiamme. La polizia ha escluso categoricamente qualsiasi ipotesi di incendio doloso o il coinvolgimento di terze parti.

In tribunale è stata letta una dichiarazione della madre di Lee, che ha ricordato il figlio come «un adorabile furfante», un appassionato tifoso del Liverpool e un uomo che «viveva per sua figlia». I due, ha aggiunto, erano «spiriti liberi, senza preoccupazioni al mondo».

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