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Vanessa Zappalà, uccisa a 26 anni: l’ex Antonino Sciuto trovato suicida ha lasciato un messaggio per la famiglia

Pubblicato: 24/08/2021 10:46

Vanessa Zappalà, 26 anni, è stata uccisa ad Aci Trezza, frazione di Aci Castello, nel Catanese mentre era in giro con gli amici. Subito dopo l’omicidio, raccolte le testimonianze, è scattata una caccia all’uomo che ha portato al ritrovamento del cadavere dell’ex fidanzato, Antonino Sciuto, 38 anni, morto impiccato a Trecastagni, poco lontano dal luogo dell’agguato. Su un pezzo di carta un messaggio per la famiglia, come ultimo gesto prima della morte.

Antonino Sciuto denunciato per stalking prima dell’omicidio

Il 38enne era stato più volte denunciato per stalking per gli atteggiamenti violenti. A giugno era stato arrestato, per poi tornare libero, con a carico un divieto di avvicinamento proprio a Vanessa Zappalà. Le avrebbe sparato senza darle scampo, l’altra notte, ferendo anche un’altra giovane che non sarebbe in pericolo di vita. Dopo l’omicidio avrebbe raggiunto quindi il casolare di uno zio alle pendici dell’Etna, dove si è ucciso.

Il messaggio ai figli

Stando a quanto riporta Agi, prima di suicidarsi, Sciuto avrebbe scritto ai propri figli, due bambini, e ai genitori “Vi voglio bene” su un pezzo di carta. Nell’auto con cui è arrivato al casolare, sono stati rinvenuti bossoli di 7.65 compatibili con l’arma utilizzata per l’omicidio della 26enne.

Chi è Antonino Sciuto

Piercarmine Sica, comandante del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Catania, ha parlato ieri per spiegare quale fosse il profilo di Antonino Sciuto: “Il presunto colpevole, a seguito di una denuncia presentata dalla vittima, era già stato tratto in arresto dai militari di Trecastagni, in linea con la disposizione della Procura di Catania, nel giugno scorso. Nella circostanza, il soggetto si era reso responsabile, tra l’altro, di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Successivamente tradotto agli arresti domiciliari, era stato scarcerato dal gip he ne aveva disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento“.

Il padre di Vanessa ha parlato disperato al Corriere della sera: “Quando dopo botte e parolacce mia figlia l’ha mollato, quando io gli ho tolto le chiavi di casa, ha cominciato ad appostarsi per ore sotto le finestre o davanti al panificio dove Vanessa lavorava“, ha ricordato. Poi un pensiero anche per chi ha cercato di difendere sua figlia: “Il maresciallo un sant’uomo dà il suo cellulare a mia figlia: ‘Chiamami in ogni momento, notte e giorno, se c’è bisogno’. Un padre di famiglia“.