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Renzi alla Leopolda, no al voto nel 2022: “Lo vogliono M5S, Pd, Lega e FdI”. La corsa di IV per il centro

Pubblicato: 21/11/2021 17:48

Matteo Renzi chiude l’11esima edizione della Leopolda, che quest’anno è stata particolarmente sconquassata da scandali e inchieste che hanno colpito il leader di Italia Viva. Renzi comunque si presenta forte davanti alla platea dei sostenitori, un popolo a sé stante nel panorama politico italiano, da cui il senatore di Rignano parte per costruire quello a cui aspira da sempre: il posto da protagonista del “centro“.

Matteo Renzi vuole il centro e per farcela serve tempo

Agognato spazio politico, quasi mitologico per la sua ineffabilità, il centro è l’oggetto dei desideri a cui hanno guardato un po’ tutti in alcuni momenti, ma che ha riservato amare sorprese agli incauti. Per questo a Renzi serve tempo per costruire l’impalcatura, più tempo di quello che teme di avere. Il senatore ha infatti accusato Movimento 5 Stelle, Pd, Lega e Fratelli d’Italia di puntare al voto nel 2022 con fini personali che nulla hanno a che vedere con il bene collettivo.

Ma la verità è che le prossime elezioni fanno paura a molti, dato che entrerà in vigore il taglio dei parlamentari che ridurrà da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori. Una mannaia che rischia di essere fatale per Italia Viva, che ora nelle parole del suo leader è “l’ago della bilancia“, forte dei suoi 43 parlamentari, ma che, con i sondaggi fermi al 2%, potrebbe diventare completamente ininfluente.

Parte quindi il cronometro per ritagliarsi un posto e Matteo Renzi potrebbe volere quello che fu di Forza Italia dell’era Berlusconi (mai finita ma comunque al tramonto). Il senatore accusa infatti l’ex Cav di disinteressarsi della leadership del centro-destra per puntare al Quirinale e che quindi “credo che andremo a elezioni, specie se si voterà subito, con una destra sovranista“. Sono nel mirino anche gli elettori PD che non si riconoscono nelle manovre di avvicinamento con “chi è talmente populista da non avere un’idea, come Giuseppe Conte“.

Renzi alla Leopolda: “Con il centro si vincono le elezioni in Europa”

Renzi lo dice chiaramente nel suo discorso all’assemblea della Leopolda, in un’edizione quantomai difficile, tra liti con i giornalisti e inchieste giudiziarie. “La discussione sul centro mi fa venire l’orticaria“, dichiara, “La parola centro può essere individuata in due modi diversi. Il primo è un luogo statico e nostalgico del nostro passato ed è rispettabile, ma è un luogo del passato. Il secondo è uno spazio politico che non sta nelle definizioni della vecchia politica ma che paradossalmente è il luogo in cui si vincono le elezioni oggi in Europa e nel mondo“.

Un rimarcare le distanze da quello che il centro ha sempre significato in Italia, ovvero la Dc, la Balena Bianca della Prima Repubblica le cui spoglie gravano ancora oggi sul presente. Renzi punta a un centro moderno, “europeo” e riformista, impostato sull’esempio di Macron in Francia e Olaf Scholz. Si decide però forse di ignorare che il primo è in caduta libera nei sondaggi, con la corsa per l’Eliseo nel 2022 resa incerta da riforme impopolari che hanno condotto a durissimi scioperi in tutta la Francia, mentre il secondo è risultato semplicemente il candidato più affidabile nella transizione post-Merkel, in una gara in cui non hanno proprio svettato campioni.

Il tempo del voto, Renzi: “Nel 2022 si andrà a votare”

In ogni caso, per creare uno spazio di manovra, Renzi ha bisogno di tempo, che teme gli altri partiti non vorranno concedergli. Da dicembre la campagna per il Quirinale entrerà nel vivo, ed è impossibile prevedere quali accordi verranno suggellati e quali possibilità si presenteranno in questo clima frammentato. Da una parte Berlusconi sembra sicurissimo di potercela fare, tanto da aver iniziato a lisciare al pelo anche ai grillini, ma la sua salita al Colle è comunque oscurata dalla possibilità che Draghi decida di traslocare al Quirinale.

A quel punto, l’elezione del presidente della Repubblica sarebbe l’ultimo atto di peso a cui potrà aspirare Renzi, poiché è probabile che si andrà al voto per eleggere un nuovo governo. Evenienza da scongiurare: “Senza tanti giri di parole, io penso che nel 2022 si andrà a votare“, lancia l’anatema il senatore alla platea della Leopolda, “Non è che decidiamo noi. Penso che sarebbe un errore per il nostro Paese andare a votare. Penso che in questo momento la priorità dovrebbe essere lavorare sul Pnrr, un’incredibile mole di denari che arriva al nostro Paese“.

L’accusa a M5S, Pd, Lega e FdI

Per Renzi non siamo ancora “fuori dal tunnel“, e al centro dovrebbe esserci la discussione su come realizzare il piano per superare la crisi, ma “ho l’impressione che i principali leader delle forze politiche italiane, vale a dire Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lega e Fratelli d’Italia abbiano l’interesse ad andare a votare, che è politico e in alcuni casi personale“.

La stoccata sembra diretta a Enrico Letta e Giuseppe Conte, non ancora al comando quando si fecero le liste elettorali per questa legislatura. “Qualcuno vuole in qualche misura portare in Parlamento il prima possibile il suo gruppo di riferimento“, spiega infatti Renzi, “È un dato oggettivo e io penso che dovremo essere pronti all’una e all’altra ipotesi“. Una Leopolda in cui il senatore chiama quindi alle armi e invita i suoi seguaci a “immaginare un futuro e costruirlo“. Purché, ovviamente, sia a sua immagine e somiglianza.