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Smart working, Brunetta dice no: non si torna indietro, ma resta in piedi un’ipotesi sul tavolo del Governo

Pubblicato: 30/12/2021 11:52

Nessun ritorno “di massa” allo smart working per i lavoratori pubblici. Lo ha precisato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, intervenendo a chiarire cosa succederà d’ora in poi sebbene in un contesto particolarmente delicato sul fronte della pandemia da Coronavirus. Il piano d’azione per le amministrazioni sarebbe già pronto e punta a interventi mirati secondo necessità.

Smart working, Brunetta dice no a un ritorno in massa: il lavoro agile secondo necessità

Il ritorno allo smart working di massa per i dipendenti del settore pubblico non ci sarà, nemmeno in caso di ulteriore aumento dei contagi. Il Covid non produrrà un salto indietro sui provvedimenti in materia di lavoro agile che, spiega Brunetta, non sarà ripristinato per tutti.

Riguardo le nuove misure decise ieri in Cdm, per la Pa non ci sarà il ritorno allo smart working d’emergenza: in caso di necessità, sarò io stesso, con una circolare, a invitare le amministrazioni ad attuare il nuovo lavoro agile regolamentato, in base alle effettive necessità“. La posizione di Brunetta, condensata in un tweet che segue l’approvazione delle nuove misure anti Covid, appare chiara e tiene in piedi uno scenario in cui cambia l’approccio, passando dall’intervento su larga scala a un piano d’azione “chirurgico”, orientato a incidere sulle singole realtà qualora si configurassero condizioni tali da richiedere di interrompere il lavoro in presenza.

Super Green pass per tutti i lavoratori: il piano Brunetta non passa, ma l’ipotesi resta

A margine del Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il decreto contenente nuove misure sull’estensione del Green Pass rafforzato sulla rimodulazione della quarantena per i vaccinati, Brunetta ha espresso soddisfazione per quest’ultimo intervento: “La soluzione trovata sulle nuove quarantene garantisce l’equilibrio tra sicurezza e aperture, evitando la paralisi del Paese. Tra una strategia offensiva (anticipo e aperture) e una strategia difensiva (lockdown e chiusure), l’Italia ha scelto la prima“.

Fuori dal piatto il suo piano per il Super Green pass obbligatorio a tutte le categorie di lavoratori del pubblico, del privato e dell’autonomo, ma l’ipotesi resta nel ventaglio degli scenari possibili da sottoporre nuovamente in Cdm. Secondo il ministro per la Pubblica Amministrazione, infatti, come ha ribadito al Messaggero, si tratterebbe di una soluzione valida da attuare nel breve periodo: “È la mia proposta da sempre. Il Green pass è una storia di successo, sanitario ed economico. L’obbligo di certificato verde semplice per tutti i lavoratori, con la possibilità, per i non vaccinati, di eseguire il tampone, è stato un passaggio molto importante a metà ottobre per spingere le vaccinazioni. Il Super green pass di dicembre è stata un’altra tappa”. L’accantonamento della sua proposta nella seduta del 29 dicembre in Consiglio dei ministri è, a detta del titolare del dicastero, “un’occasione mancata” su cui non smetterà di porre l’accento fino vederla tradotta in realtà.