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Annamaria Franzoni: Capodanno nella villetta di Cogne in cui fu ucciso il piccolo Samuele 20 anni fa

Pubblicato: 07/01/2022 10:02

Annamaria Franzoni a Capodanno nella villetta di Cogne in cui fu ucciso il figlio Samuele Lorenzi, 20 anni fa. Secondo quanto emerso, la donna, condannata in via definitiva a 16 anni per l’omicidio del bimbo e tornata in libertà dopo meno di 11, avrebbe festeggiato l’alba del 2022 insieme al marito Stefano Lorenzi con fuochi d’artificio in giardino.

Annamaria Franzoni: Capodanno nella villetta di Cogne teatro dell’omicidio del piccolo Samuele

20 anni dopo la morte del piccolo Samuele Lorenzi, ucciso a 3 anni nella villa di Cogne, frazione Montroz, il 30 gennaio 2002, Annamaria Franzoni avrebbe trascorso le vacanze di Capodanno nella stessa abitazione in compagnia del marito. Lo riporta La Stampa, notizia rilanciata dall’Ansa, secondo cui la coppia avrebbe accolto il 2022 con fuochi d’artificio in giardino nella notte di San Silvestro.

Non è la prima volta che la donna – scontata la pena a 16 anni (ridotti a meno di 11, di cui 5 ai domiciliari) per l’omicidio del figlio – torna sui luoghi del delitto. Dopo la riacquisita libertà, infatti, nel 2018 sarebbe stata avvistata da alcuni vicini nella stessa casa poi diventata oggetto di un contenzioso (concluso nel 2021, riferisce ancora l’agenzia di stampa) tra la famiglia e l’avvocato Carlo Taormina.

Delitto di Cogne, la villetta al centro di un contenzioso

Il dissequestro della villetta di Cogne risale al 2013, ma la proprietà avrebbe rischiato di finire all’asta dopo che l’ex legale di Annamaria Franzoni, Carlo Taormina, ne aveva richiesto il pignoramento per il presunto mancato pagamento di una parcella di oltre 275mila euro (divenuti circa 450mila nell’atto di pignoramento). “I coniugi hanno iniziato a pagare“, avrebbe detto in seguito l’avvocato, riporta Ansa, e il contenzioso si sarebbe concluso nel 2021 con il tribunale di Aosta che avrebbe dichiarato estinta la procedura esecutiva.

Dopo il dissequestro, la villa era tornata nella piena disponibilità della famiglia fino al pignoramento e alla revoca dello stesso. Secondo quanto si apprende dall’agenzia di stampa, Annamaria Franzoni avrebbe denunciato episodi di turismo macabro nella villa dove fu ucciso il piccolo Samuele. Nel corso di un processo per violazione di domicilio a carico di una giornalista e di un operatore, poi assolti, sarebbe stata testimone e parte civile.