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Quirinale: non c’è intesa, il centrosinistra boccia la rosa del centrodestra e Letta punta sul “conclave”

Pubblicato: 26/01/2022 08:36

Oggi alle 11 si torna in Aula a Montecitorio per l’elezione del Presidente della Repubblica, e dopo la fumata nera di ieri continua il braccio di ferro tra le coalizioni. All’alba del nuovo scrutinio, l’intesa tra i partiti è materia scivolosa su cui si innestano le “mosse” del centrodestra e del centrosinitra, quest’ultimo contrario alla rosa di nomi presentata dal primo poche ore fa. Da Pd-M5S e Leu la richiesta di una soluzione “super partes” che goda della massima condivisione possibile, mentre Enrico Letta invoca un “conclave” per archiviare l’impasse Quirinale.

Quirinale: non c’è intesa, oggi terza votazione

La seconda fumata nera di ieri sull’elezione del Capo dello Stato dopo Sergio Mattarella apre all’orizzonte di una terza giornata densa di incognite e nuovi incontri tra le varie forze politiche. La corsa al Quirinale è quanto mai caratterizzata dalla ingombrante assenza di un’intesa tra i partiti, nel costante braccio di ferro tra coalizioni che tiene sotto scacco l’evoluzione delle decisioni sul futuro del Colle.

527 le schede bianche al secondo scrutinio (il primo si era chiuso con 672), 38 nulle e 125 voti dispersi. Paolo Maddalena e il Presidente della Repubblica uscente hanno incassato il maggior numero di preferenze (39 entrambi).

Il centrodestra ha proposto la sua rosa di nomiLetizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio -, mentre il centrosinistra, spinto dalle prospettive del segretario dem Letta, invoca un supervertice per arrivare alla quadra con un nome condiviso.

Il centrosinistra boccia la rosa del centrodestra, Letta chiede un “conclave” sul Quirinale

I candidati proposti dal centrodestra non sono stati “condivisi” dal centrosinistra, sullo sfondo della richiesta di un incontro a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per raggiungere una soluzione sopra le parti. Il Carroccio replica con un “no ai veti”, ma il fronte di Enrico LettaGiuseppe Conte e Roberto Speranza sostiene che sulla terna Moratti-Pera-Nordio non si possa sviluppare quella “larga condivisione” necessaria per reggere la partita e chiuderla con una stabilità garantita.

A ridosso della terza votazione – dopo le recenti tiepide aperture di Draghi (il cui nome resta comunque sullo sfondo della corsa e potrebbe cambiare tutto anche sulla linea Palazzo Chigi) e i pronostici di Matteo Renzi sul presunto “asso” in mano al leader della Lega per concludere i giochi – Enrico Letta chiede uno stop ai “tatticismi” e avanza la sua proposta: “Chiudiamoci dentro una stanza e buttiamo via la chiave fino a quando non troviamo una soluzione“. E la finestra utile a questo “conclave” sarebbe quella della giornata di oggi, potenzialmente portatrice di un vento di svolta.

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2022 08:50