Mario, il 43enne marchigiano tetraplegico da circa 10 anni a causa di un incidente stradale, potrà finalmente accedere al suicidio assistito. È di questi minuti la notizia riguardante la decisione del farmaco che potrà permettergli una morte senza sofferenza.
Mario (nome di fantasia) sta combattendo la sua battaglia da circa un anno, lo scorso novembre ha ottenuto il via libera dal Comitato etico dell’Azienda sanitaria delle Marche al suicidio assistito, vedendosi poi ritardare i tempi a seguito di un nuovo stop causato da una “trappola burocratica” che ha spinto Mario a diffidare l’ASUR Marche.
Mario potrà accedere al suicidio assistito: scelto il farmaco
A dare l’annuncio della svolta nel caso di Mario è stata l’Associazione Luca Coscioni, che ha affiancato l’uomo nella sua battaglia. L’Asur ha indicato il farmaco che l’uomo potrà usare, si tratta del Tiopentone Sodico, che, riferisce l’Azienda Sanitaria: “Appare idoneo a garantire una morte rapida e indolore ad un dosaggio non inferiore a 3-5grammi per una persona adulta del peso di 70kg”.
Si legge ancora: “La modalità di somministrazione è quella dell’auto-somministrazione mediante infusione endovenosa”. Mancava solo la scelta del farmaco per permettere a Mario di andare avanti, il tassello mancante dopo il via libero del Comitato Etico Regionale.
La battaglia di Mario per ottenere una morte dignitosa
Vedendosi accordare il suo diritto al suicidio assistito per poi trovarsi in una trappola burocratica che nei fatti sembrava non permetterglielo concretamente, Mario, attraverso i suoi legali, ha denunciato il Comitato etico e l’Asur Marche per il reato di tortura e per il reato di omissione di atti d’ufficio e altri reati connessi all’ostruzionismo e all’omissione.
Sulla scelta del farmaco, si legge sul sito dell‘Associazione Luca Coscioni: “Il Gruppo tecnico multidisciplinare istituito analizza in 15 pagine tutta la situazione, approfondendo le tematiche tossicologiche per esprimersi su un tassello fondamentale che va a completare la richiesta contenuta nell’ordinanza del Tribunale di Ancona emessa il 9 giugno scorso. Ossia ‘Se la modalità, la metodica ed il farmaco (Tiopentone Sodico nella quantità di 20 grammi) prescelti siano idonei i garantirgli la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile (rispetto all’alternativa del rifiuto delle cure con sedazione profonda continuativa, e ad ogni altra soluzione in concreto praticabile, compresa la somministrazione di un farmaco diverso)’ “.
Il comunicato dell’Associazione Luca Coscioni
Sul sito ufficiale dell’Associazione Luca Coscioni si legge il commento di Filomena Gallo, codifensore di Mario e Segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “Sul cosiddetto “aiuto al suicidio”, da oggi in Italia abbiamo non solo delle regole precise, stabilite dalla Corte costituzionale nella “Sentenza Cappato”, ma anche delle procedure e delle pratiche mediche definite che includono le modalità di auto somministrazione del farmaco da parte del paziente”.
E ancora: “La validazione del farmaco e delle modalità di auto somministrazione crea finalmente un precedente che consentirà a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile a quella di Mario di ottenere, se lo chiedono, l’aiuto alla morte volontaria senza dover più aspettare 18 mesi subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà. Sarebbe ora grave se il Parlamento insistesse a voler approvare delle norme – come quelle in discussione alla Camera – che restringono, invece che ampliare, le regole già definite dalla Corte costituzionale. E’ a questo punto ancora più importante che si possa tenere il referendum sul fine vita, che consentirebbe di eliminare la discriminazione nei confronti di coloro che devono essere aiutati da un medico per ottenere di porre fine alla propria vita senza soffrire – una possibilità oggi vietata perché si configura il reato di “omicidio del consenziente”