Inferno di combattimenti in Ucraina dove, per la seconda notte consecutiva, la Russia avanza verso il cuore nevralgico del Paese. Scontri e bombardamenti disseminati in diverse aree, da est a ovest, da nord a sud, con la fotografia di una nazione assediata. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky resta al suo posto e chiama la resistenza chiedendo la “mobilitazione generale” per chiudere velocemente la guerra con i russi, che nel pomeriggio di ieri avrebbero preso anche il controllo della centrale nucleare di Chernobyl sequestrandone lo staff. E piovono missili su Kiev: il sindaco della capitale ha diffuso un allarme proprio all’alba di oggi sul dramma che si consuma sotto gli occhi del mondo. Preoccupano le ultime prospettive delineate dagli analisti, secondo cui Vladimir Putin avrebbe come primo obiettivo quello di “decapitare” la leadership ucraina per impiantare un governo filorusso e tessere così la trama di un disegno di più ampio respiro: riesumare l’URSS.
Missili su Kiev: la guerra in Ucraina sarebbe soltanto all’inizio
La capitale Kiev si prepara alla resistenza sotto una pioggia di missili, sostenuta dalla “mobilitazione generale” chiesta a gran voce dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che resta fermo al suo posto mentre le truppe russe si avvicinano alla città con passo tentacolare. Secondo quanto trapelato, nella notte “sabotatori” di Mosca avrebbero tentato di trovarlo insieme alla sua famiglia e colpirlo, ma si sarebbero scontrati con un inaspettato muro dei soldati ucraini attualmente impegnati su più fronti. Nelle ultime ore sarebbero stati distribuiti circa 10mila fucili ai civili e Zelensky accusa: “Ci hanno lasciati soli a combattere Putin“.
Missile o aereo russo (forse un bombardiere) abbattutto dal sistema di difesa ucraino a #kiev #UkraineRussiaConflict #kyiv #Ukraine #StopWar #nowar #Peace pic.twitter.com/GtldWc6S0w
— Fabrizio Mura (@fabry_il_bomber) February 25, 2022
Secondo gli Stati Uniti, non si tratterebbe di una “guerra lampo” ma del primo step di un piano che parte da un attacco denso di manovre “a tenaglia” destinate a durare almeno 10-15 giorni, poi Mosca passerebbe all’azione successiva con il via libera all’invasione massiccia da parte delle oltre 150mila forze di terra ancora in attesa di un segnale lungo il confine.
L’obiettivo del Cremlino, stando all’allarme lanciato da alcuni analisti, non sarebbe l’Ucraina in senso stretto: dopo il riconoscimento delle autoproclamante repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, in Donbass, andrebbe dal decapitare la leadership di Zelensky e impiantare un governo filorusso fino a ricostruire l’URSS, suo grande sogno. Un disegno di potere a cui la Russia si sarebbe preparata non nei mesi, ma negli anni dell’intera era dello “zar”. Nulla di improvvisato, quindi, ma un’architettura a lungo premeditata, come lo stesso Joe Biden ha sottolineato, in cui tutto, costi (comprese le sanzioni dell’Occidente) e “benefici”, sarebbe stato calcolato in maniera chirurgica.
Today at 4:30 am #Kyiv woke up again from the sounds of explosions. Russian cruise missile “Caliber” hit the residential building. 8 people were injured, 150 people were evacuated.
— Inna Sovsun (@InnaSovsun) February 25, 2022
72 rescuers and 12 units of equipment took part in the liquidation. Look at what #Putin is doing! pic.twitter.com/PXBwMfxRpx
“Orribili attacchi missilistici russi su Kiev. L’ultima volta che la nostra capitale ha sperimentato qualcosa di simile è stato nel 1941, quando è stata attaccata dalla Germania nazista. L’Ucraina ha sconfitto quel male e sconfiggerà questo. Fermare Putin. Isolare la Russia”. È il ritratto a tinte oscure dell’assalto alla capitale ucraina dipinto questa mattina dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, con un nitido spaccato dell’orrore che in queste ore sta investendo la popolazione.
Macron ci riprova: nuova telefonata con Putin nella notte
Ieri il Consiglio europeo straordinario ha deciso nuove sanzioni contro Mosca, ma la sensazione di molti è che poco servano ad arginare la furia russa su Kiev. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha parlato di un pacchetto di risposte che rappresenterebbe un “colpo” durissimo per Mosca, volto a intaccare “il 70% del mercato finanziario russo”.
L’orizzonte del dialogo appare sempre più sbiadito: sarebbe andato a vuoto l’ennesimo tentativo diplomatico del presidente francese Macron, impegnato nella serata di ieri in un colloquio telefonico con Putin per tentare una nuova mediazione. All’esito del breve confronto, nulla sarebbe cambiato nella posizione del leader russo: “Ha scelto la guerra invece del negoziato“, sintetizza l’Eliseo.
L’allarme delle autorità dell’Ucraina: “Colpiscono anche civili“
Nell’ambito dell’attacco aereo su Kiev, una massiccia offensiva con missili e armi pesanti avrebbe colpito nella notte la capitale. La città avrebbe difeso strenuamente gli spazi respingendo “con successo” un primo assalto, ma si spara e si bombarda ancora. A riferirlo sono i media locali, secondo cui un velivolo russo e una serie di missili sarebbero stati intercettati e abbattuti, finendo su due edifici residenziali nell’area orientale della città.
“Secondo i dati preliminari, tre persone sono rimaste ferite, una delle quali in condizioni critiche, a causa della frammentazione di un missile in un edificio residenziale in via Košice, 7-A. Le ambulanze portano le persone in ospedale. Tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul posto. La casa è in fiamme, c’è una minaccia di distruzione”. Lo ha dichiarato all’alba di oggi, in un drammatico tweet, il capo dell’amministrazione di Kiev, il sindaco Vitaliy Klychko.
⚡️ За попередніми даними, троє поранених, один з них у важкому стані, внаслідок потрапляння уламків ракети у житловий будинок на вулиці Кошиця, 7-А.
— Віталій Кличко (@Vitaliy_Klychko) February 25, 2022
Швидкі везуть людей у лікарні.
На місці працюють всі аварійно-рятувальні служби.
Будинок палає, є загроза руйнування. pic.twitter.com/Cu0Wn4Tp6J
E ancora un messaggio del presidente ucraino, che non intenderebbe raccogliere l’invito degli USA a lasciare Kiev per spostarsi in un luogo sicuro: ”Oggi c’è una guerra su vasta scala in tutta l’Ucraina. Chiediamo l’imposizione immediata di ulteriori dure sanzioni contro la Russia. Ora più che mai abbiamo bisogno di un supporto concreto”.
#Putin ha dato l’ordine di invadere l’#Ucraina e sono state confermate esplosioni nelle maggiori città, compresa #Kiev, nonostante l’invio di truppe nel #Donbass fosse stato giustificato come “peacekeeping”.
— ISPI (@ispionline) February 24, 2022
7 mappe per capire la crisi russo-ucraina → https://t.co/QhJCy5pjvA pic.twitter.com/ay2QVwJF0N
Nella serata di ieri, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato alla riunione dei leader del G7 sull’Ucraina: “Siamo tutti molto colpiti da quanto è avvenuto stanotte. Questa crisi potrebbe durare a lungo, dobbiamo essere preparati. Voglio ringraziare gli Stati Uniti e il presidente Joe Biden per la condivisione di informazioni in queste settimane, e la Commissione Europea per la buona proposta di sanzioni che è sul tavolo. Sulle sanzioni, siamo completamente allineati alla Francia, alla Germania, all’Unione Europea. Dobbiamo essere uniti, fermi, decisi e dobbiamo riaffermare in ogni possibile momento il nostro pieno sostegno all’Ucraina“.
Nel primo giorno di combattimenti, secondo un bilancio emerso poche ore fa, si sarebbero registrati almeno 137 morti e oltre 300 feriti. Numeri drammaticamente destinati a un aggiornamento sull’onda dell’incessante avanzata russa, mentre Zelensky annuncia: “I russi hanno colpito obiettivi sia militari sia civili”.
Nuova alba di paura nel Paese: l’agghiacciante suono delle sirene antiaeree spezza il silenzio spettrale di Kiev e a Leopoli, dove si teme una recrudescenza di attacchi con missili cruise o balistici. Forti esplosioni in varie zone dell’Ucraina, mentre le truppe sarebbero ormai a pochi chilometri dalla capitale in cui è scattato il coprifuoco dalle 22 alle 7.
“Difendiamo la nostra libertà, la nostra terra. Abbiamo bisogno di un’assistenza internazionale efficace. Insieme dobbiamo mettere la Russia al tavolo delle trattative. Abbiamo bisogno di una coalizione contro la guerra”. È il disperato appello di questa mattina del presidente ucraino Zelensky all’Occidente.