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Dov’è Putin: il giallo e le ipotesi sul luogo in cui si troverebbe il presidente in guerra contro l’Ucraina

Pubblicato: 10/03/2022 12:07

Nello scenario della guerra tra Russia e Ucraina c’è anche il giallo sul presidente Vladimir Putin: dove si trova adesso? Il mondo si interroga sulla questione, anche alla luce della “trasparenza” con cui l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky si è presentato davanti alle telecamere precisando di essere rimasto a Kiev. In un video, quest’ultimo si è mostrato nel palazzo presidenziale mentre fuori tuonavano i missili, e così il mistero su dove sia davvero il suo antagonista, il leader del Cremlino, ha iniziato a mordere le cronache con maggiore prepotenza. Nelle prime due settimane di conflitto, le ipotesi sul presunto rifugio di Putin (e della sua famiglia) si sono moltiplicate senza sosta, aprendo un capitolo parallelo dai tratti quasi fantascientifici.

Dov’è Putin: il giallo sul luogo in cui si trova il presidente della Russia

Intorno alla guerra esplosa ufficialmente il 24 febbraio scorso tra Mosca e Kiev, c’è un interrogativo che non smette di mordere le cronache: dove si trova ora Vladimir Putin? Sulla testa del leader russo, colui che ha avviato l’invasione dell’Ucraina aprendo a un conflitto armato sempre più sanguinoso, penderebbe persino una taglia da 1 milione di dollari, ma è mistero sul luogo da cui muoverebbe le trame dell’invasione.

Oggi Putin è l’uomo più “ricercato” e discusso al mondo, esposto più che mai al rischio di un attentato dopo la decisione di avviare l’offensiva su Kiev. Per questo, una parte degli analisti riterrebbe altamente improbabile che sia rimasto fisicamente fermo al suo posto – diversamente dall’omologo ucraino Zelensky, più volte mostratosi nel cuore del teatro del conflitto, tra macerie e militari -, anche alla luce della sua ormai nota prudenza in materia di sicurezza personale e autodifesa.

Il presidente della Federazione russa avrebbe lasciato da tempo il Cremlino per vivere come un “nomade” in senso lato, spostandosi frequentemente tra vari rifugi segreti per dribblare il pressing di chi lo vorrebbe in un carcere oppure morto. Residenze blindate, bunker antiatomici e persino un ologramma al suo posto per sfuggire a eventuali attacchi sono alcune delle ipotesi che si affacciano su una storia che strizza l’occhio a teorie del complotto e fantascienza.

Il bunker di Stalin tra le ipotesi sul rifugio di Putin durante la guerra contro l’Ucraina

Nei due anni di pandemia, Putin avrebbe vissuto in quasi completo isolamento riducendo ai minimi termini i contatti e per questo, ora che la situazione ucraina spinge al massimo il livello di tensioni e allerta, non sarebbe poi così peregrina l’ipotesi che si trovi in un luogo top secret e assolutamente blindato. Alcune voci, dopo l’esplosione della fase più cruda del conflitto tra la Russia e l’Ucraina, lo vorrebbero nascosto in un bunker, altre in un rifugio antiatomico per sopravvivere a una guerra nucleare.

Le abituali stanze presidenziali russe sarebbero pressoché escluse dal ventaglio delle possibilità: né il Cremlino né la residenza di Novo-Ogaryovo, alle porte di Mosca (in cui vivrebbe solitamente), sarebbero luoghi sicuri per il leader. Tra le tesi delle ultime settimane anche quella che lo vedrebbe al riparo nel vecchio bunker di Stalin a Samara, struttura costruita durante la Seconda guerra mondiale. Sul tavolo delle opzioni a disposizione del presidente russo ci sarebbe anche quella di un nuovo rifugio a prova di atomica sugli Urali, a Yamantau, oltre a una serie di super ville e dimore non ufficiali sparse tra il Mar Nero e il confine con la Mongolia.

Putin e l’ombra di un attentato: il protocollo per gli spostamenti in auto

Al netto delle ipotesi sul luogo scelto come rifugio in questo delicatissimo momento storico per l’intera Europa, i reali spostamenti di Vladimir Putin restano segreti. La sua paura di cadere vittima di un attentato sarebbe però una costante. Oltre alla cornice di teorie parallele alla narrazione del conflitto, riporta Il Corriere della Sera, da più parti viene rilanciata l’immagine di un presidente sempre più isolato dal resto del mondo, costantemente accompagnato da 2 militari e con la “valigetta nucleare” – il computer con i codici di lancio dei missili in caso di emergenza – sempre con sé.

A proteggerlo, gli uomini del servizio di sicurezza presidenziale (FSO) e un “protocollo” per i movimenti a bordo dell’auto presidenziale anche per le vie della capitale, Mosca. Secondo quanto riportato, quando Putin si sposta con il veicolo, rigorosamente blindato, le strade verrebbero liberate con largo anticipo e ogni nodo sensibile sarebbe presidiato da cecchini. Putin accerchiato dalle sue azioni e dalla storia, mentre in campo, per portare a galla i suoi “segreti”, è sceso anche il collettivo di hacker Anonymous in una guerra che si combatte anche sul fronte cyber.