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Putin non punterebbe solo al Donbass in Ucraina: l’ipotesi “Modello Corea” nel mirino di Mosca

Pubblicato: 28/03/2022 08:52

Poche ore separano Ucraina e Russia dal prossimo tavolo negoziale previsto in Turchia, ma la guerra continua a mordere con tutta la sua violenza. Nel Paese guidato da Volodymyr Zelensky è stata una notte di incessanti allarmi per attacchi aerei, e mentre il presidente ucraino ribadisce la disponibilità di trattare portando sul piatto la neutralità e un orizzonte di “compromesso” sul Donbass (in merito alle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, riconosciute unilateralmente dal Cremlino all’alba dell’invasione), gli occhi di Vladimir Putin si sarebbero posati su un nuovo scenario: il “Modello Corea“.

Putin scavalca il Donbass: ora punterebbe al “Modello Corea” in Ucraina

Secondo l’intelligence ucraina, la Russia ora punterebbe a uno “scenario coreano” per aggredire la stabilità del governo di Kiev e non restituire un centimetro di suolo al Paese invaso. Quando mancano poche ore al nuovo round di negoziati in Turchia, le ipotesi sull’evoluzione della strategia del Cremlino si moltiplicano e un prepotente faro si accende su quella che, stando alle ultime indiscrezioni, sarebbe la prossima mossa di Mosca: dividere l’Ucraina in due parti, nel “tentativo di creare una Corea del Nord e una Corea del Sud“. Questo, riferisce Cnn, il quadro tracciato dal capo dei servizi ucraini Kyrylo Budanov.

Una prova di questa tesi sul “Modello Corea”, secondo fonti del Ministero della Difesa ucraino, sarebbe da rintracciare nei recenti tentativi di istituire “autorità parallele” nei territori finora occupati dalle forze comandate da Vladimir Putin. “Cercheranno di imporre una linea di demarcazione tra le regioni non occupate e quelle occupate“, ha aggiunto Budanov sottolineando come questa sia la nuova strada imboccata dai russi dopo il fallimento della presa della capitale e la conseguente concentrazione dell’offensiva nell’est e nel sud del Paese.

La proposta di Zelensky a Putin per la pace è un compromesso sul Donbass: “Tornino dove tutto è iniziato

Nella notte, dopo aver rilasciato la prima intervista a una testata russa (poi sottoposta a censura dal Cremlino), il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato sulle proposte alla Russia per fermare la guerra: neutralità dell’Ucraina, status non nucleare, compromesso sul Donbass. Resterebbe il no alla completa “smilitarizzazione” del Paese (invocata da Putin insieme a quella che, secondo il leader russo, sarebbe una necessaria “operazione speciale di denazificazione” dell’Ucraina).

Kiev chiede un immediato accordo a Mosca per impedire che il bilancio delle vittime si aggravi ulteriormente e Zelensky si è detto pronto a trattare sul caso delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk (il casus belli secondo una delle letture del conflitto). “Capisco che è impossibile obbligare la Russia a liberare totalmente i territori ucraini perché porterebbe la terza guerra mondiale, lo comprendo perfettamente – ha dichiarato il leader ucraino – ma dico che questo è un compromesso: tornino dove tutto è iniziato e cerchiamo di risolvere la difficile questione del Donbass“.