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Omicidio Carol Maltesi: le parole del presunto assassino durante l’interrogatorio dopo l’arresto

Pubblicato: 07/04/2022 09:23

Davide Fontana, accusato dell’omicidio di Carol Maltesi, avrebbe fatto nuove dichiarazioni nell’ambito di un interrogatorio in carcere dopo l’arresto. L’uomo, 43 anni, avrebbe sostanzialmente confessato le sue responsabilità in merito alla morte della giovane mamma, uccisa e fatta a pezzi, i cui resti sono stati gettati in un dirupo a Borno, nel Bresciano, nascosti dentro alcuni sacchi.

Omicidio Carol Maltesi: le parole del presunto assassino dopo l’arresto

Nelle 5 ore di interrogatorio cui sarebbe stato sottoposto dopo l’arresto nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Carol Maltesi, Davide Fontana avrebbe pronunciato alcune ammissioni davanti al procuratore di Busto Arsizio.

Sono un vigliacco, mi vergogno per ciò che ho fatto e per non avervi chiamato subito“. Questo un passaggio delle dichiarazioni dell’indagato agli inquirenti, riportate dall’Ansa poche ore fa. Il 43enne è accusato di aver ucciso e fatto a pezzi la vicina di casa 25enne, mamma di un bimbo di 6, all’interno della sua casa di Rescaldina (Milano).

Davide Fontana interrogato sull’omicidio di Carol Maltesi

Il corpo di Carol Maltesi sarebbe stato ritrovato il 21 marzo scorso nelle campagne di Borno, nascosto in alcuni sacchi. A fare la scoperta sarebbe stato un passante. Nel corso del suo terzo interrogatorio, nel carcere di Brescia, Fontana sarebbe stato ascoltato per circa 5 ore e avrebbe risposto a tutte le domande degli inquirenti.

È quanto confermato all’Ansa dal suo legale, l’avvocato Stefano Paloschi, secondo cui il 43enne si sarebbe detto “assolutamente pentito” e avrebbe avuto “un crollo emotivo”. La giovane Carol Maltesi, secondo quanto finora ricostruito, sarebbe stata uccisa almeno 2 mesi prima del ritrovamento, massacrata all’interno della sua casa nel gennaio scorso. Madre di un bimbo di 6 anni, sarebbe stata identificata grazie ad alcuni tatuaggi.

Per tutto questo tempo, chi l’ha uccisa avrebbe usato il suo telefono per fingersi lei e diluire la possibilità che l’attenzione sulla scomparsa della ragazza potesse farsi capace di incastrarlo. Il killer avrebbe addirittura parlato via sms con i genitori della vittima, tenendo in piedi una messinscena poi scoperta a seguito del ritrovamento del cadavere.