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Processo Impagnatiello: l’ultimo audio di Giulia prima di essere uccisa: “Scioccata dalle sue bugie”

Pubblicato: 11/04/2024 12:06

«Con il sorriso e la bontà d’animo hai illuminato la vita di chi ti era vicino. Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori, la tua luce continuerà a brillare nel cielo e il vento ci porterà il tuo profumo. Giulia, chiederemo giustizia per voi senza mai arrenderci. Il vostro assassino deve marcire in galera». Sono le parole che Franco Tramontano, padre di Giulia, ha condiviso sui social mentre sta per iniziare una nuova udienza del processo. Giulia è stata uccisa lo scorso 27 maggio nell’abitazione a Senago nel Milanese, dopo aver scoperto della relazione parallela del fidanzato con una collega di lavoro. Il giorno seguente, lo stesso Impagnatiello ne aveva denunciato la scomparsa, simulando un allontanamento volontario.
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Giulia Tramontano, si torna in aula

Si apre oggi una nuova udienza in Corte d’Assise a Milano, per il processo a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, uccisa quando era incinta al settimo mese del figlio Thiago. Nell’udienza di oggi, a cui parteciperanno i genitori della vittima, sono attesi alcuni testimoni dell’accusa tra cui un’amica e una vicina di casa della vittima. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’ultimo audio di Giulia: “Sono scioccata”

Per un minuto circa la voce di Giulia Tramontano è protagonista del processo: in un audio mandato a Sara, un’amica e collega, spiega l’incontro con l’altra donna dell’imputato e, a poche ore dall’omicidio del 27 maggio 2023, Giulia si dice «scioccata» per le bugie, «sono scioccata veramente, sono scioccata dalla vita che conduceva, dalle cose che ha fatto e mi ha detto», il compagno. All’ascolto dell’audio la madre Loredana non ha trattenuto le lacrime.
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La testimonianza del carabiniere: “Collaborante e freddo”

A quattro giorni dall’omicidio di Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello era «assolutamente collaborante e anche freddo». A descriverlo così, il comandante della sesta sezione del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, Gianluca Bellotti, testimone. Il 31 maggio 2023, poche ore prima del rinvenimento del corpo della 29enne incinta di sette mesi, Impagnatiello «è venuto nel nostro ufficio e ci ha consegnato il telefono, era molto disponibile anche alle nostre richieste del pin e delle password. Si è mostrato freddo, non agitato». Uno stato d’animo che avrebbe mantenuto, secondo la testimonianza, anche quando gli è stata notificata l’informazione di garanzia, per cominciare «a vacillare» soltanto qualche ora dopo. Rispondendo alle domande del pm Alessia Menegazzo, Bellotti ha poi aggiunto che intorno alle 20 dello stesso giorno Impagnatiello ha avuto «quasi un piccolo crollo, come se avesse capito che noi eravamo a conoscenza di tutta la realtà. Quella freddezza, quella serenità e quella calma che lo avevano contraddistinto, hanno vacillato».
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Ultimo Aggiornamento: 25/04/2024 12:58