Prosegue l’indagine sul caso terribile del neonato di soli cinque mesi seviziato dal padre in ospedale a Padova. Il giovane di 22 anni, smascherato dalle telecamere di sorveglianza mentre maltrattava il bambino, è stato arrestato per maltrattamenti e lesioni aggravate. Mentre le condizioni del piccolo sembrano lentamente migliorare, resta la preoccupazione per possibili danni permanenti: si attendono le perizie mediche per valutare l’effettiva portata delle lesioni.
Come si è arrivati all’arresto
Il padre del bambino, un giovane residente a Camisano Vicentino, aveva libero accesso alla stanza del piccolo ricoverato nel reparto di Pediatria dell’ospedale. Ogni volta che il padre lasciava la stanza, il neonato appariva in condizioni peggiori. Questo ha causato i sospetti del personale sanitario. Grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza, il 22enne è stato colto in flagrante mentre maltrattava il figlio, il che ha permesso un immediato intervento della polizia.
Il dramma delle lesioni permanenti
Il piccolo, che ora è nelle mani amorevoli del personale sanitario, ha iniziato a rispondere agli stimoli, offrendo un segnale di speranza in una situazione drammatica. I medici, purtroppo, temono che i maltrattamenti subiti possano aver lasciato lesioni irreversibili.
Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha chiesto al giudice per le indagini preliminari, Elena Lazzarini, di disporre un’incidente probatorio per la perizia sul bimbo. Questa procedura, che anticipa la raccolta di prove prima del processo, servirà a valutare la gravità delle condizioni del piccolo e a stabilire l’eventuale presenza di lesioni permanenti.
Il commento del direttore generale dell’Ospedale di Padova
Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Ospedale di Padova, ha espresso incredulità e dolore di fronte a questa vicenda. “Appena ci siamo accorti che qualcosa non andava, abbiamo subito avvisato la Procura, collaborando con la polizia di Stato per scoprire cosa stava accadendo. Nonostante gli sforzi terapeutici, il bambino continuava a peggiorare, ma non ci aspettavamo che la causa fosse proprio questa.”
Dal Ben ha voluto sottolineare l’impegno degli operatori, che in situazioni delicate come questa agiscono sempre con il massimo della professionalità e della sensibilità. “Siamo di fronte a una situazione pesante e disumana. Ci chiediamo come si possa arrivare a tanto, come si possa infierire su un bambino già ricoverato”. Il primario ha evidenziato quanto questo caso sia un monito sulla preoccupante deriva di violenza che sembra permeare alcuni strati della nostra società.
Una ferita aperta per la comunità
Questo caso non è solo un dramma individuale, ma scuote profondamente anche la comunità. La situazione del neonato e le circostanze che hanno portato alla scoperta delle sevizie ci costringono una dolorosa riflessione sulla fragilità dei più piccoli e sulla necessità di vigilanza. Le istituzioni e i cittadini attendono ora con ansia gli esiti delle perizie, con la speranza che il piccolo possa, con il tempo, superare questo incubo.