
Guido Rancilio, 35 anni, ha ucciso la madre Fiorenza, ereditiera di una nota famiglia di immobiliaristi. Il delitto è avvenuto il 13 dicembre 2023, nell’appartamento di famiglia in centro città. Guido ha colpito la madre con un manubrio da palestra, poi è rimasto accanto al corpo fino all’arrivo dei carabinieri.
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Quando le forze dell’ordine sono intervenute, Guido era in stato confusionale, sotto l’effetto di psicofarmaci. Portato subito al Policlinico di Milano, i medici hanno trovato nel suo sangue una quantità elevata di ansiolitici e antidepressivi. Nei giorni successivi è rimasto ricoverato in psichiatria, incapace di ricostruire i fatti e dichiarando di aver assunto molte pastiglie per combattere un senso di vuoto.
Chi era Fiorenza Rancilio
Fiorenza Rancilio, 73 anni, era figlia di Gervaso Rancilio, imprenditore che aveva costruito interi quartieri nell’hinterland milanese. La famiglia era già stata segnata da una tragedia nel 1978, quando Alfredo, fratello di Fiorenza, era stato rapito e ucciso da un commando criminale.
Rancilio gestiva gli immobili ereditati dal padre ed era presidente di una fondazione dedicata al fratello, con sede a Villa Arconati, a Bollate. La fondazione promuoveva studi su architettura, design e urbanistica, oltre a tutelare beni di interesse storico e artistico.
La schizofrenia e il processo
La difesa di Guido punta sulla diagnosi di schizofrenia paranoide. Secondo lo psichiatra Raniero Rossetti, l’uomo era incapace di intendere e volere al momento del delitto. La malattia, diagnosticata da anni, era rivolta contro i familiari, in particolare la madre, che Guido odiava e voleva eliminare.
Anche i consulenti della difesa confermano questa tesi, ma i legali della famiglia Rancilio contestano. Secondo loro, Guido non era completamente privo di lucidità. Dopo l’omicidio, avrebbe ripulito le macchie di sangue, un gesto che dimostrerebbe una certa consapevolezza.
La decisione della Corte
Il processo è in corso e i giudici stanno valutando se disporre una perizia psichiatrica. Se Guido fosse riconosciuto incapace, potrebbe essere assolto e trasferito in una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), dove si trova attualmente.