
Otto ultras sono stati arrestati in flagranza di reato per l’agguato al treno che trasportava i tifosi del Venezia, nella serata di ieri alla stazione di Basiliano, in provincia di Udine. Tra gli arrestati figurano cinque austriaci, un bosniaco residente in Austria, un italiano e un albanese residente in Italia. Un altro italiano è stato denunciato a piede libero.
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L’agguato organizzato da ultras di Udinese e Salisburgo
L’assalto sarebbe stato pianificato dalle frange più estreme del tifo di Udinese e Salisburgo, legate da un gemellaggio. Secondo la ricostruzione della polizia, un gruppo di cinquanta persone, in gran parte con il volto coperto e armate di manganelli e spranghe, ha occupato i binari e la massicciata ferroviaria, accendendo torce e fumogeni per impedire al treno di proseguire.
Quando il macchinista ha tentato di continuare la marcia, gli aggressori sono scesi sui binari, costringendolo a una frenata d’emergenza. È seguita una sassaiola contro le carrozze occupate dai tifosi del Venezia, che sono scesi e hanno ingaggiato una maxi rissa con gli avversari. Nel convoglio erano presenti anche più di cento viaggiatori estranei alla partita, rimasti bloccati nel caos.
Feriti e conseguenze
Due persone sono rimaste gravemente ferite, pur non essendo in pericolo di vita: un tifoso veneziano e un austriaco, trasportati d’urgenza in ospedale. Altri sette tifosi – cinque del Salisburgo e due friulani – hanno riportato contusioni ma hanno rifiutato il ricovero.
All’arrivo della polizia, molti assalitori sono fuggiti con le auto parcheggiate nei dintorni, mentre i tifosi del Venezia sono risaliti sul treno. Gli ultras arrestati saranno sottoposti a Daspo, il divieto di avvicinamento ai luoghi delle manifestazioni sportive. Sono in corso indagini e analisi delle telecamere per identificare altri responsabili.