
La Casa Bianca nega, minimizza, alza cortine di fumo. Ma chi guarda oltre la facciata sa che il secondo mandato di Donald Trump è già entrato nella sua fase discendente. Le dimissioni di Michael Waltz non sono solo la caduta di un uomo: sono la prima vera crepa nella diga. E l’acqua, adesso, entra da tutte le parti.

Una gestione confusa e disordinata
Il “Signalgate” ha fatto esplodere ciò che già covava: una gestione del potere confusa, disordinata, fondata più sulla fedeltà personale che sulla competenza. Il disastro della chat di Signal — con le informazioni riservate condivise in modo dilettantesco — ha messo in scena, in un solo colpo, l’arroganza, l’improvvisazione e la fragilità di un sistema che si credeva intoccabile. Ma il castello non regge più.
Nelle ultime ore sono usciti sondaggi disastrosi: Trump perde consensi ovunque, anche nei suoi bastioni. L’indice di approvazione crolla sotto il 40%, e tra gli indipendenti — decisivi per ogni equilibrio elettorale — è in caduta libera. La base è nervosa. Il partito è spaccato. Il fronte dei lealisti si stringe, ma fuori da quel cerchio tutto si sta muovendo.
Economia e consensi in caduta libera
E poi c’è l’economia. Il primo trimestre dell’anno ha segnato il primo calo del PIL da anni. Il clima è peggiorato. Le famiglie sentono l’inflazione, le imprese scontano i dazi, e gli investimenti rallentano. Le promesse del rilancio si stanno sgonfiando. E il presidente, invece di correggere la rotta, rincara la dose. Per alcuni è ostinazione. Per altri, è panico.
Questa volta la sensazione, persino nei corridoi repubblicani, è diversa. Non è solo un’altra crisi. È l’inizio del logoramento. La macchina si muove, ma senza direzione. Gli alleati all’estero prendono le distanze. I fedelissimi cominciano a guardarsi intorno. E dentro la Casa Bianca si respira la stanchezza di chi ha perso l’inerzia.
Un’illusione che si infrange
Il “Signalgate” non sarà ricordato per il contenuto delle chat. Sarà ricordato per ciò che ha fatto saltare: l’illusione di una presidenza impermeabile, l’idea che bastasse comandare per governare, che bastasse urlare per farsi ascoltare. Adesso l’onda si alza. E questa volta, nessuno sa se il presidente saprà restare in piedi.