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Atreju, arriva la conferma: “Ci vanno tutti tranne Schlein”

Pubblicato: 02/12/2025 17:33

La notizia che Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), non parteciperà alla kermesse politica di Fratelli d’Italia (FdI), Atreju, è stata confermata dal deputato e responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. La sua assenza la renderà l’unica leader delle principali opposizioni a non prendere parte all’evento, una circostanza sottolineata da Donzelli stesso, che ha ringraziato gli altri leader per la loro disponibilità a confrontarsi “senza porre condizioni”. Questo rifiuto si inserisce in un contesto più ampio di dinamiche politiche e di confronto tra maggioranza e opposizione in Italia.

Il no di Schlein al confronto a tre

L’assenza di Elly Schlein è l’epilogo di un negoziato riguardante la sua partecipazione. Inizialmente invitata alla manifestazione del partito della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Schlein aveva posto una condizione chiara per la sua presenza: desiderava un confronto diretto e a due con la premier. Meloni, pur accettando l’idea di un dibattito, ha rilanciato la proposta allargandolo a tre, includendo anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle. Mentre Conte ha accettato questa sfida, la segretaria del PD ha invece deciso di sfilarsi, rifiutando la formula proposta. Questa scelta evidenzia una precisa strategia politica della leader democratica, forse volta a evitare una piattaforma che potesse apparire come una legittimazione acritica dell’evento di Fratelli d’Italia o a non dividere l’attenzione con il Movimento 5 Stelle in un contesto organizzato dalla maggioranza.

La presenza degli altri leader e l’esempio di Renzi

Nonostante il forfait di Schlein, Atreju vedrà la partecipazione di altri esponenti di spicco dell’opposizione. Giovanni Donzelli ha tenuto a precisare che saranno presenti tutti gli altri partiti di opposizione e i loro leader. Tra questi spicca la figura di Matteo Renzi, presidente di Italia Viva (Iv), che ha confermato la sua partecipazione attraverso la sua eNews. Renzi, pur accettando l’invito, ha voluto sottolineare una critica: ha lamentato il fatto che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non abbia voluto un confronto diretto con lui. Egli ha ricordato come, in un’occasione precedente nel 2016, quando ricopriva un ruolo di forza analogo a quello attuale di Meloni, lui stesso avesse accettato un confronto con lei. Renzi sarà impegnato in un panel sulle riforme in programma per sabato 13 dicembre, al fianco di altre figure politiche di rilievo come Casellati, Calderoli e Rampelli. La sua dichiarazione, “noi non scappiamo mai“, suona come una frecciata diretta all’assenza di Schlein, evidenziando una differente filosofia nell’approccio al dibattito politico, anche in contesti non propriamente amichevoli.

Il programma di Atreju e l’esclusione della Cgil

Il deputato Giovanni Donzelli ha fornito alcuni dettagli sul programma della manifestazione, che si svolgerà dal 6 al 14 ottobre e si annuncia come un evento di grande portata. Sono previsti ben 450 relatori e l’organizzazione di 82 panel di discussione. In risposta alle critiche o alle riserve di figure come Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, Donzelli ha specificato che ci sarà ampia presenza giornalistica, con 77 giornalisti coinvolti nei panel, di cui ben 24 direttori di testata, a smentire l’idea che non vi fosse spazio per il dibattito esterno. Un altro elemento emerso è la questione della CGIL. Donzelli ha chiarito che, a differenza degli anni passati in cui l’invito al sindacato non era stato accolto con favore, quest’anno Fratelli d’Italia ha scelto di non insistere con un nuovo invito, dichiarando di non volerli “mettere in difficoltà”, un riferimento implicito alle passate frizioni e alle posizioni spesso critiche del sindacato nei confronti del governo a guida FdI. La vasta agenda e il gran numero di partecipanti confermano Atreju come uno degli appuntamenti politici più rilevanti per la destra italiana.

Le dinamiche politiche e il valore del confronto

L’episodio dell’assenza di Elly Schlein e la contemporanea presenza di Matteo Renzi evidenziano le complesse e sfaccettate dinamiche all’interno del panorama politico italiano, in particolare tra maggioranza e opposizione. Per alcuni, il rifiuto di Schlein di partecipare a un confronto a tre con Meloni e Conte potrebbe essere interpretato come un tentativo di evitare di misurarsi sullo stesso palco con due figure che rappresentano poli opposti rispetto al PD, preferendo mantenere una distanza netta dalla destra di FdI. Per altri, la partecipazione di figure come Renzi, nonostante le critiche sull’impossibilità di un confronto diretto con la premier, ribadisce l’importanza del confronto pubblico e del dibattito, anche in contesti politicamente avversi. Atreju si configura, dunque, non solo come la festa di un partito, ma come un palcoscenico di prim’ordine in cui si manifestano le strategie e le tensioni tra le diverse anime della politica italiana.

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