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Sparatoria a Napoli, de Magistris attacca Salvini: “Ha reso sinora il Paese più insicuro e più violento”

Pubblicato: 06/05/2019 13:13

Napoli si ribella e con loro il sindaco, Luigi de Magistris, in prima linea per condannare duramente quanto accaduto in pieno giorno, a Napoli, lo scorso 3 maggio. Sono state da poco diffuse le immaginiun video – dell’agghiacciante agguato avvenuto in Piazza Nazionale, nel cuore della città, e che ha coinvolto 3 persone. Nella sparatoria sono rimasti feriti Salvatore Nurcaro, la piccola Noemi, una bimba di 4 anni e la sua nonna. Sia il 31enne che la bimba lottano tra la vita e la morte, gravemente colpiti l’uno al torace e alla gola, la piccola ai polmoni. Di poche ore fa la pubblica condanna del sindaco, una fortissima invettiva contro l’inefficacia dello Stato e l’operato di Matteo Salvini.

Sparatoria a Napoli: la città in piazza contro la Camorra

Domenica, a due giorni dall’agguato mafioso eseguito in pieno giorno, Napoli è scesa in piazza contro una violenza impossibile da ignorare, contro la criminalità organizzata, contro l’odio sociale. Una protesta pubblica, fatta di persone e di volti, contro la Camorra, contro una criminalità che non si fa più scrupoli ad agire alla luce del sole, indisturbata. Tra le persone che hanno raggiunto la Piazza Nazionale, dove si è avvenuta la sparatoria venerdì scorso, anche il figlio di un camorrista, Antonio Piccirillo, sceso in piazza in prima persona contro la criminalità organizzata: “La natura ci impone di voler bene ai nostri padri, ma i nostri genitori non servono a niente – sono alcune delle parole rilasciate da Piccirillo – Chi fa soffrire la propria famiglia non può essere reputato un buon genitore“.

La pubblica condanna di Luigi de Magistris

E mentre la piccola Noemi, coinvolta nell’agguato mafioso a soli 4 anni, il cui corpo sanguinante è stato scavalcato più volte dal killer in preda a raggiungere il suo obiettivo – Salvatore Nurcaro – come se non esistesse, Luigi de Magistris inveisce con parole dure, lapidarie. “La piccola Noemi lotta tra la vita e la morte in Ospedale per sconfiggere i danni che il proiettile di una pistola usata da un vile criminale disumano senza cuore le ha procurato trafiggendole i polmoni“. La sparatoria, la brutalità con cui la Camorra ha agito è motivo di apprensione, una preoccupante angoscia che affligge tutta Napoli: “Napoli non merita questo, non lo merita il popolo napoletano per quello che sta facendo in questi anni. L’agguato di venerdì pomeriggio, come l’omicidio di qualche settimana fa davanti la scuola nel quartiere San Giovanni, sono storie della nostra città, spaccati della nostra vita quotidiana che sappiamo esistenti, ma sono oggi fortemente contrastati dalla Napoli che ha preso il predominio” scrive De Magistris in un lungo post pubblicato su Facebook.

La città e il Sindaco hanno il dirtto/dovere di interrogare lo Stato

Napoli non è l’agguato di Piazza Nazionale, non è la Camorra, Napoli è una città che da quelle ceneri sta rinascendo ma che non può essere abbandonata da uno Stato contro il quale si rivolge de Magistris: “Ma quando si spara davanti ad una scuola di periferia o dinanzi ad un bar in una piazza zeppa di gente in pieno giorno, la città e il Sindaco hanno il diritto/dovere di interrogare lo Stato, del quale ho anche fatto parte da magistrato. La domanda ricorrente che mi rivolgono i cittadini da mesi e mesi è la sicurezza, funzione di competenza dello Stato. Segnale, quindi, inequivocabile che la città e le istituzioni locali, per il resto, rispondono su altri fronti quando chiamate. Lo Stato nelle sue funzioni risponde meno, ma andiamo con ordine“.

Filippica di de Magistris contro Matteo Salvini: la durissima invettiva

La denuncia di de Magistris è tacitiana e dalla generalità delle accuse contro lo Stato, sfocia in una pungente critica all’operato del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “In termini di risorse economiche per la città di Napoli lo Stato sinora è stato distante, finanche ostile. Questo significa anche poche risorse per servizi strategici per realizzare quelle reti sociali necessarie per togliere terreno fertile al crimine. Sul fronte sicurezza, il Ministro dell’Interno Salvini ha reso sinora il Paese più insicuro e più violento“. Una sentenza durissima con motivazioni dettagliate: “Aumentano i reati a sfondo razziale; crescono le violenze su bambini e donne; si rafforza l’odio sociale e il sentimento del rancore; si consolida il pericolo del terrorismo internazionale per le politiche di odio nei confronti dei popoli di fede mussulmana; aumentano corruzioni e collusioni, con indagini anche verso esponenti dello stesso Governo; si diffonde l’uso delle armi, anche con l’utilizzo indiscriminato della legittima difesa, il tutto condito dal bullismo istituzionale plasticamente rappresentato dal Ministro Salvini con il mitra in mano. Un ministro muscolare con i deboli e molto molle con i forti. Un Ministro quasi mai presente al Viminale perché sempre impegnato in campagna elettorale, tra un comizio e l’altro, anche mentre si diffondeva la notizia della bimba napoletana in rianimazione, non esitava a farsi immortalare da un selfie con tanto di sua dichiarazione. Del resto nelle sue immagini e frasi che posta sui social il Ministro in genere o mangia o spara cazzate“.

Modello drogato, per alcuni vergognosamente vincente, degli eroi (di merda) di Gomorra”

Il tono muta e si inasprisce ancor di più quando, nel lungo post pubblicato su Facebook, de Magistris cambia soggetto e dallo Stato diventa direttamente Salvini: “Sig. Ministro, a proposito di sicurezza, attendiamo ancora le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che si era impegnato in autunno scorso a destinare alla città di Napoli. Magari faccia meno comizi e invii le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che la circondano quando si muove nei territori italiani a garantire la sicurezza degli abitanti del nostro Paese“. Sempre il sindaco di Napoli: “Oggi il Sindaco di Napoli, dopo otto anni di lavoro senza un attimo di sosta, dopo i risultati eccellenti che la città tutta sta raggiungendo con il suo popolo, interpretando la richiesta assordante dei suoi concittadini, ha il diritto/dovere di chiedere allo Stato di fare di più in quella che forse è l’unica vera funzione che ancora gli spetta in via esclusiva: prevenire il crimine e reprimerlo. In questo modo ci aiutate anche a distruggere il modello drogato, per alcuni vergognosamente vincente, degli eroi (di merda) di Gomorra“.

*immagine in alto: Luigi de Magistris, fonte/Facebook; Matteo Salvini, fonte/Instagram

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 18:16