Il digiuno intermittente è una dieta vera e propria o no? E saltare un pasto rappresenta una soluzione valida per dimagrire? A queste ed altre domande risponde il dietologo Giorgio Calabrese, intervistato da Repubblica.
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Le risposte del dietologo
“Mangiare dopo le 18 fa ingrassare? – si domanda polemicamente Giorgio Calabrese – Dobbiamo essere veramente molto chiari perché se ne sta parlando così tanto che ormai lo chiamiamo ‘digiuno intermittente’. Possiamo chiamarlo col nome che ha? ‘Saltiamo un pasto, saltiamo la cena’. Posso farvi ricordare che questo meccanismo, che si dice faccia dimagrire costantemente, può essere all’inizio un elemento effettivo perché togli un pasto e quindi dai il tempo, durante la notte, al microbiota, i batteri che abbiamo nell’intestino, di riposarsi e quindi di fare meno lavoro”.
“Ma l’Italia è una nazione che, fino a qualche anno fa, al mattino non faceva colazione, se non con il caffè. – prosegue il dietologo – Avete per caso visto i vostri genitori e i vostri nonni tutti magri grazie al fatto che prendessero solo il caffè? Non mangiavano dalle 8 di sera alle 12 del giorno dopo. Attenzione, saltare i pasti può essere utile laddove un medico faccia una valutazione metabolica per una patologia o per prevenire alcune cose”.
“Il digiuno intermittente non è una dieta, è un saltare il pasto. – chiarisce dunque Calabrese – Il digiuno non è una soluzione, tranne in momenti in cui abbiamo fatto scorpacciate e allora ci teniamo. Ma in quel momento mettiamo più verdure e più fibra evitando i grassi animali. Questo è il digiuno da fare. Io propongo cinque piccoli pasti al giorno. Abbassiamo l’insulina, siamo più felici e siamo anche più sani”, conclude.
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