Un faccia a faccia a sorpresa, quello che si è consumato nelle scorse ore. Lontani da occhi indiscreti, l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi e Marina Berlusconi si sono uno di fronte all’altro nella casa milanese della figlia di Silvio. La notizia è stata riportata dall’Ansa, che ha sottolineato come il meeting si sia svolto nella giornata dell’11 settembre, anche se soltanto adesso sono emersi i primi dettagli.
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L’ex premier Draghi, che soltanto due giorni prima a Bruxelles aveva presentato il suo rapporto sulla competitività in Europa, è stato visto uscire in auto da casa Berlusconi nel primo pomeriggio. Poco dopo è stato visto uscire anche Gianni Letta.
Una notiziache arriva come un fulmine a ciel sereno. Il colloquio si è svolto nell’abitazione della figlia di Silvio Berlusconi due giorni fa, poco dopo che l’ex presidente del Consiglio aveva presentato il suo rapporto sulla competitività in Europa. Sicuramente, al netto di qualsiasi speculazione, la visita dell’ex governatore della Bce all’imprenditrice cade in un momento delicato per il nostro Paese, anche per le decisioni che saranno prese in vista della legge di bilancio e per la complessa partita che la premier Giorgia Meloni sta giocando con Bruxelles per il ruolo che Raffaele Fitto potrebbe avere nell’ambito della Commissione Ue. Sia in ambienti di centrodestra, sia in quelli di centrosinistra, c’è la convinzione che sia stato comunque un momento per riflettere sulle implicazioni delle politiche economiche e su come anche il settore privato possa giocare un proprio ruolo nella crescita e nello sviluppo.
C’è però la convinzione in alcuni settori del centrodestra che Meloni non ha accolto positivamente la notizia dei colloqui milanesi. Anzi, qualcuno parla di grande irritazione che si aggiungerebbe alla tensione latente che esisterebbe da tempo tra Palazzo Chigi e Mediaset, dopo la vicenda Sangiuliano e lo spazio dedicato dalle tv berlusconiane a Maria Rosaria Boccia. Una situazione che potrebbe far aumentare sensibilmente le diffidenze che serpeggiano tra gli alleati. I diretti interessati non si espongono, non commentano pubblicamente.