
Anziani immobilizzati ai letti per giorni, somministrazione di farmaci senza piani terapeutici e, in un caso, una violenza sessuale: questi gli orrori scoperti nella casa di riposo “Villa Daniela” a Latera. Sei persone sono indagate, tre delle quali già arrestate, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Viterbo, avviata grazie all’intervento dei carabinieri di Montefiascone e del NAS.
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Le telecamere installate dai militari hanno documentato episodi scioccanti: anziani strattonati, picchiati, legati ai letti con entrambe le mani immobilizzate. Una donna di circa 80 anni è stata anche vittima di violenza sessuale. Le accuse principali mosse dagli inquirenti riguardano maltrattamenti e abusi. La struttura, aperta a Latera nel 2013 e parte di un gruppo che gestisce altre sedi tra Lazio e Umbria, era considerata un luogo di cura affidabile, con 150 posti letto e 60 collaboratori specializzati.
Nessuna delle famiglie avrebbe mai immaginato quanto accadeva dietro le mura della struttura. Come sottolineato dal procuratore Paolo Auriemma, “la responsabilità non è della struttura in sé, ma dei singoli operatori”. Il pubblico ministero Flavio Serracchiani, che ha avviato le indagini la scorsa primavera, ha raccolto prove solide che attestano maltrattamenti sistematici. “Anziani venivano legati con bende o altri strumenti, talvolta per oltre 24 ore, e ci sono stati episodi di negligenza nella custodia dei degenti”, ha dichiarato Serracchiani in conferenza stampa. Sono in corso verifiche anche sulle somministrazioni di farmaci, per accertare se avvenissero nel rispetto di piani terapeutici.
L’indagine continua, mentre la vicenda ha suscitato sconcerto e indignazione.