Strategie e tattiche: chi fa correre la palla e chi i giocatori
Ventitré anni di competizione tra porti, hub e logistica, dovrebbero aver insegnato qualcosa a tanti coach di area europea. Tra questi, sono comunque i numeri ad indicare chi pratica strategie piuttosto che tattiche. Si parta dall’Italia e dal suo rendimento sul campo.
Due le quantità indicate: quella del tonnellaggio movimentato (in giallo) e quella del tasso di crescita annuo (in azzurro). Ebbene, il trend del tonnellaggio tra ’94 e 2017 indica una crescita fino al 2006, con un incremento di circa 7mln rispetto al ’94. A ciò segue una sostanziale stabilizzazione, tra il 2007 e il 2014, con un accenno di ripresa tra il 2015 e il 2017. Quel che colpisce, però, è l’andamento simil-logaritmico del trend, a riprova di un modello di crescita lenta. Se si guarda il tasso di crescita annuo, si palesa la velocità di variazione del tonnellaggio, anno per anno.
Ad esempio: nel ’97 si registra un incremento pari a quasi il 13% del tonnellaggio del ’96; nel ’99, l’incremento tocca quasi il 6% del ’98; nel 2009, invece, si registra un decremento di circa il 2.5% in confronto al 2008.
In sostanza, il tasso di crescita finisce sottozero in ben tre occasioni: nel 2009 (a seguito della crisi), nel 2011 e nel 2015, anno in cui si manca, anche se per poco, il pari rispetto al 2014. Nonostante diverse contingenze negative, a latitare per l’Italia è la strategia complessiva.
