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Atlantici VS Mediterranei, tra porti e recessione

Pubblicato: 10/07/2020 17:05

Se questa è la lezione, dov’è l’Italia nella Ue che guarda ad Est?

Terranno conto di questo pezzo di storia i decantati piani infrastrutturali che, grazie alle svariate misure di rilancio economico da parte della Ue, si ipotizzano per l’Italia? Se a rammentarlo non sembra essere l’attuale esecutivo che siede a Palazzo Chigi, a ricordarlo bene sono i Paesi del Nord Europa. Le loro piattaforme portuali regolano i flussi commerciali dell’intero continente, e non accetteranno mai di vederne minata la leadership. Perciò è inevitabile il loro costante contrasto a robusti contributi al Belpaese, consci comunque che miglior loro alleata resta l’inefficienza del sistema Italia.

Tuttavia, ciò non basta a spiegare l’irriducibile Atlantismo, portuale e logistico, sul piano europeo. La chiave geopolitica dell’ultimo quinquennio ha distribuito nuovi equilibri commerciali globali. L’ingresso della Cina nel mercato Occidentale ha sconvolto pesi e misure. Per farlo il Far East ha giocato su tanti e diversi tavoli europei. Nel suo piccolo, l’Italia è uno di questi.

Quanto incide tale “ingerenza” nello scontro tra approdi Mediterranei ed Atlantici? Si parta da una certezza e da una variabile: i due versanti sono dentro al Patto Atlantico; su ogni versante sono giunti investimenti cinesi. Problema: adesso, chi fa intelligenza col nemico?

Bandiera Italia su Altare della Patria
Bandiera Italia su Altare della Patria (Fonte: Pixabay)
Ultimo Aggiornamento: 12/11/2020 17:56
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