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Atlantici VS Mediterranei, tra porti e recessione

Pubblicato: 10/07/2020 17:05

Effetto Rotterdam: virtuosismo da fautori del calcio totale

Interruzione delle catene di distribuzione globali, volatilità nei mercati finanziari, shock alla domanda dei consumatori, impatti negativi su trasporti e turismo: sono solo alcuni nodi che oggi chiedono di essere sciolti. Così i 27 d’Europa hanno individuato alcuni “assi portanti” di collaborazione.

Tra questi, la preservazione del mercato unico ed il sostegno delle catene del valore della distribuzione. Ecco coinvolto il sistema dei trasporti, in particolare quello portuale, che racchiude disponibilità di rotte dei grandi cargo, hub, treni, camion, logistica conseguente.

Le vie marittime commerciali, tuttavia, possono cambiare se cambiano i rapporti di forza fra Paesi. Attenzionando l’area europea, ciò rende più chiari gli antagonismi tra i Paesi Ue. Ad iniziare, da ultimo, dall’oltranzismo dell’Olanda contro la natura di alcuni provvedimenti salva-Stati. Punta d’iceberg funzionale alla politica del confinante germanico, l’Olanda e quel versante di costa intendono mantenere la leadership del comparto portuale.

La ragione? Perpetuare ad esempio il cosiddetto “effetto Rotterdam”, che conteggia le merci come esportazioni olandesi mentre, in realtà, si tratta di riesportazioni di quanto perviene in quel porto. Al di là del basso valore aggiunto dell’espediente, il vero detonatore del business è l’alto volume del tonnellaggio movimentato. Quale miglior virtuosismo da parte dei fautori del calcio totale?

Nave porta container dal'alto
Nave porta container dal’alto (Fonte: Pixabay)
Ultimo Aggiornamento: 12/11/2020 17:56
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